Oltre a Tom Holland, al cinema con l’ultimo Spider Man, Lil Nas X, per GQ “il musicista dell’anno”, Giannīs Antetokounmpo, “l’atleta dell’anno”, anche Marracash avrà un posto trai 4 uomini dell’anno sul nuovo numero di GQ Italia, primo in tutte le classifiche con il suo ultimo disco. Il magazine gli ha dedicato per l’occasione un servizio fotografico esclusivo, accompagnato dal suo racconto a Federico Sarica, Head of Editorial Content di GQ Italia, attraverso una lunga intervista rilasciata a poche ore dal lancio di Noi, Loro, Gli Altri.
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Marracash a GQ Italia, oltre a ripercorrere la genesi del disco che da un paio di settimane è al centro delle discussioni mediatiche, parla anche di musica, dibattito pubblico e rap. In merito a quest’ultimo ha dichiarato un parere del tutto personale sulla questione: “Quelli della mia generazione avevano una predisposizione a questa musica che era fatta di un misto di ossessione e di ricerca di libertà, anche perché i soldi erano veramente un miraggio. Adesso non lo sono più e questo fa sì che, all’interno del nostro ambiente, ci siano più intrattenitori che artisti. Non c’è niente di male, intendiamoci, però è un fatto che ci siano carriere costruite più sul concetto di testimonial che di musicista”.
Marracash
Foto: Instagram @kingmarracash
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Decisamente molto interessante e originale è la sua considerazione sul concetto di fama, sul quale dice senza peli sulla lingua: “A me essere famoso rompe un po’ i coglioni. Ma credo sia una cosa molto personale. Io ho cambiato idea mille volte, ho pensato anche io per un po’ che essere celebre fosse il fine ultimo, ma poi ho capito che non è quello che voglio dalla vita. Il successo per me è riuscire a fare quello che vuoi e che sogni”. Dunque la vera forza di Marracash risiede proprio nell’essere semplicemente se stesso.
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Marracash intervista: la sua forte personalità spicca anche nelle scelte di stile
In ultimo, il suo rapporto con la moda: “Io ho il mio stile, che è diventato col tempo un po’ più classico, ma ho capito che fare quel tipo di competizione, sul possedere il capo che va di più o la prossima figata, non fa per me. Mi diverte la moda, ma non ne sono schiavo. Alcuni colleghi ci perdono troppo tempo, siamo musicisti, a volte secondo me si passa il confine”. Le sue idee, che per alcuni potrebbero sembrare pessimiste, in realtà mettono in evidenza ancora una volta la sua forte personalità, il fil rouge delle sue parole è proprio il suo carattere forte, il fatto di essere un vero e proprio leader.
Foto: Ufficio Stampa
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