L’artista Alessanro Mahmood è stato ospite del Festival di Vanity Fair, durante il quale si è raccontato. Durante l’intervsita, ha esordito con un tema molto caldo quale il DDL Zan, esprimendo nella maniera più sincera il suo disappunto: “L’ho vissuto come uno sconforto generale, mi è sembrato di subire un po’ della derisione, della mancanza di rispetto. Vedere la reazione del senato è stato per me fare cento passi indietro”. Poi ha continuato: “Vedere il modo in cui è stata affossata la legge è stato abbastanza triste. Non mi identifico in quel tipo di politica lì. Mi identifico in una politica in cui c’è sempre del rispetto e qui ho visto una forte mancanza i rispetto”.
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Alla domanda di Simone Marchetti, se avesse vissuto episodi d’odio, Mahmood ha risposto: “Le volte che mi ricordo di aver vissuto certi episodi, è avvenuto al liceo o alle medie quando non avevo ancora le armi per potermi difendere. Però una volta cresciuto, in quei casi non i sono mai sentito attaccato, non mi sono mai posto ai piani di chi mi poneva un insulto”. “Vogliamo essere tutelati dallo Stato anche per questo” ha ribadito il rapper con grande rassegnazione.
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“Ho conosciuto tanti artisti nell’ambito nostro, Italiano. Devo dire che è stimolante parlare con loro perché ognuno ha una visione tutta sua, non tutti vediamo l’arte nella stessa maniera e questa è una cosa molto stimolante”. Per quanto riguarda l’aspetto delle relazioni, ha commentato: “Ho avuto un po’di relazioni burrascose nel passare degli anni devo dire che di certe ho un ricordo solo sessuale, non molto emotivo. In Talata ho racchiuso questo”.
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Mahmood intervista: oltre all’amore parla del suo libro manga
Per quanto concerne il libro Manga, ispirato all’album Ghettolimpo, ha commentato: “Credo che tutto ciò che sia arte, sia ricchezza. Questo libro manga è nato dalle canzoni, parte tutto dalla musica. Io mi reputo prima di tutto un cantautore e le mie idee partono prima dalle mie canzoni”.