Alessandra Ferri è nata a Milano nel 1963 ed è una prima ballerina di statura internazionale. Ha studiato danza alla Scuola di Ballo del Teatro alla Scala di Milano. Il suo talento è sbocciato presto e a 15 anni si è aggiudicata una borsa di studio per la Royal Ballet School di Londra. Nel 1980 ha vinto il Prix de Lausanne ed è entrata a far parte del Royal Ballet. Successivamente, a soli 19 anni è divenuta prima ballerina e nel 1983 è stata nominata ballerina dell’anno, fino ad entrare, due anni dopo, all’American Ballet Theatre di New York.
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La ballerina italiana più famosa al mondo è tornata nel Bel Paese in tournée con L’Heure Exquise tratta da Giorni felici di Beckett. Nonostante le étoile di solito vadano in pensione a 35 anni, lei compirà 59 anni il prossimo 6 maggio ma è pronta a conquistare ancora una volta il palcoscenico. Intervistata dal Corriere della Sera, Alessandra si è raccontata, descrivendo momenti importanti della sua carriera, benché preferisca sostituire questa parola con percorso o, più romanticamente, vita artistica. Ecco spiegato il perché: “Implica un lavoro più che una vocazione. Perché implica una certa strategia più che un sogno realizzato. Perché io sono più contenta quando lavoro che quando sto in vacanza“, ha confessato la Ferri.
Foto: Instagram @alessandraferriofficial_
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Che la danza fosse la sua vocazione, Alessandra lo ha capito subito: “Anche se i miei non frequentavano i teatri, dissi: voglio andare a scuola di danza. Mi hanno iscritta e per me fu subito chiaro che era la mia vita: non è che mi piaceva il tutù, non era una cosa trallallero trallalà, mi piaceva proprio lo studio, capivo che era la mia chiave per aprire la porta della libertà interiore”. La danza è stata un punto di riferimento importante nella sua vita, sia durante il matrimonio che dopo il divorzio. “Mi sono fermata, ho fatto la mamma e la moglie e, quando sono tornata a ballare, uscivamo da un periodo difficile, dalla mia separazione: riprendere a danzare è stato importante per me e per le figlie, perché hanno visto quanto conta avere indipendenza emotiva“, ha affermato convinta l’étoile.
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Alessandra Ferri oggi: cosa significa ballare a 59 anni
Del suo ritorno in scena, la ballerina ha ricordato quanto fosse terrorizzata all’epoca: “Se sei ferma da sei anni, il corpo non torna uguale con uno schiocco di dita. C’è una vocina dentro che dice: sei pazza, non ce la farai. L’altra vocina dice: stai zitta e fallo. In questo, la danza è uno specchio interiore: impari a distinguere la vocina della paura dalla voce del sé che dice ‘questa cosa va fatta, punto’. C’è la voce del corpo fisico, che è piccolo, e poi c’è la voce dell’anima, che è immensa“, ha chiarito Alessandra.
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Essere una ballerina è un lavoro faticoso e pieno di dolore e vent’anni dopo tutto questo risulta ingigantito. “È più faticoso, ci sono più dolori. Da ragazza, fai colazione e via, pam! Salti. Adesso, mi servono due ore di preparazione: ho un problema alla caviglia non risolvibile e devo riscaldarla”, ha svelato la prima ballerina, che tuttavia non sembra affatto spaventata da questa situazione. Ha aggiunto: “Mi fa male. Ma se impari a conoscere il dolore fisico, puoi superarlo”. La Ferri è una vera forza della natura e alla domanda sulla fine della sua carriera ha replicato: “Io, a ogni richiesta che arriva anche per gli anni a venire, rispondo: sì, va bene”. D’altronde, le vere passioni non muoiono mai.
Foto: Instagram @alessandraferriofficial_
