Dopo anni nel mondo dello spettacolo e diversi libri molto ironici, Luciana Littizzetto ha deciso di aprire il suo cuore nel libro intitolato Io, mi fido di te, storia dei miei figli nati dal cuore, disponibile da ieri nelle librerie di tutta Italia. Come già anticipa il titolo, all’interno dell’opera Luciana racconta la sua storia come mamma affidataria e le incertezze di un genitore alle prime armi che da un giorno all’altro diventa responsabile di due figli.
Infatti la donna, propensa a diventare madre, inizialmente pensava all’affido di un solo figlio, ma dopo essere venuta a sapere che vi erano due fratelli da accudire, Vanessa e Jordan, non si è tirata indietro ed ha accolto la sfida ed i ragazzi a braccia aperte. Oggi vivono tutti e tre insieme come una vera e propria famiglia. Durante la promozione del libro, la collaboratrice di Fazio ha rilasciato una toccante intervista alla rivista Tv sorrisi e canzoni in cui racconta i motivi che l’hanno spinta a scrivere di una questione così privata e perché proprio ora: “Ci sono mille motivi. Io volevo mettere al riparo i ricordi. Ho aspettato che i miei figli fossero grandi. L’ho scritto insieme con loro”, ha spiegato Luciana.
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Foto: Ufficio Stampa
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Al contrario di molti altri casi, Luciana confessa di essere stata fortunata, poiché i suoi figli sono tutt’oggi con lei e non sono ritornati nella loro famiglia di origine: “A me è andata bene perché loro sono rimasti con me. Ma l’affido non è sempre così: non è detto che il percorso si concluda con l’adozione”. Inoltre, aggiunge che nonostante negli anni il loro rapporto si sia consolidato e rafforzato, i ragazzi continuano a non chiamarla mamma ma preferiscono un nomignolo: “Mi chiamano ‘Lu’ e a me dispiace un pochino ma capisco il loro punto di vista. Per loro infatti la parola ‘mamma’ è associata ad un ricordo pieno di tormento”.
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Luciana Littizzetto figli: i consigli di Maria De Filippi
Proseguendo nell’intervista la Littizzetto confessa che proprio l’amica e collega Maria De Filippi l’aveva convinta ad intraprendere questo percorso, soprattutto perché lei stessa al tempo era appena diventata un genitore affidatario: “Ricordo che esattamente 18 anni fa ero a casa sua a prendere il caffè e mi confidò che aveva iniziato questa esperienza. Ho capito che era difficile, ma non difficilissima”. Le confessioni dell’amica le avevano lasciato un segno nel cuore e dunque dopo poco Luciana si recò in un comunità di Pavia dove incontrò i suoi futuri figli, che ancora oggi sono con lei.
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