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I No Vax vogliono entrare al concerto: proteste contro Lady Gaga

Senza green pass non si entra, ma i No Vax non ci stanno e decidono di protestare proprio davanti al Radio City Hall di Manhattan

di Redazione Rumors.it | 4 Agosto 2021
Foto: AMPAS

Pari passo alle vaccinazioni procedono anche tutte le misure per limitare le attività pubbliche delle persone che hanno deciso di non vaccinarsi. Come arma contro i No Vax, i governi hanno infatti deciso che le persone prive di vaccinazione non possono accedere a determinati spazi.

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In Italia bisogna essere muniti di green pass, in altri paesi di una certificazione che attesti la propria vaccinazione o tampone negativo, altrimenti non sarà più possibile godersi un bel film al cinema o la cenetta al ristorante. A New York per esempio, il sindaco ha deciso che per entrare nei ristoranti, nei musei e nelle sale da concerto sarà necessario provare di aver completato il ciclo vaccinale. A queste limitazioni però, i No Vax non hanno reagito positivamente, e hanno dato vita a moltissime proteste e manifestazioni.

Tony Bennett Lady Gaga

Foto: Instagram

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Ieri sera si è celebrata una serata importante: il concerto di Lady Gaga e Tony Bennett in onore del compleanno di Bennett, che ha da poco annunciato di soffrire di demenza senile. Proprio per questo motivo il grande jazzista ha deciso di festeggiare con i suoi ultimi due concerti “On Last Time: An Evening With Tony Bennett e Lady Gaga”, il 3 e 5 agosto. Qualcosa però è andato storto nella sera della prima data: davanti al luogo del concerto, il Radio City Hall di Manhattan, si sono radunati diversi No Vax che volevano vedere le star.

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Non dotate di green pass, queste persone sono state lasciate fuori dall’evento. La conseguenza è stata che hanno deciso di protestare in grande, dando vita a manifestazioni e sit in, in cui, rigorosamente senza mascherine, a gran voce urlavano lo slogan:” Non ci fanno entrare. Questa è segregazione. Si tratta di apartheid e dittatura sanitaria. Diciamo no al vaccino, il corpo è nostro. Non potete discriminarci ancora a lungo”.