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Alessandro Magni, professione content creator: dalla passione per la fotografia ai viaggi in tutto il mondo

Alessandro Magni si racconta in un’intervista esclusiva tra i ricordi della sua infanzia e i primi anni sui social come content creator: scopri cosa ci ha raccontato…

di Luca Diana | 12 Giugno 2022
Alessandro Magni

Davanti ad un buon calice di vino, in occasione della prossima Milano Fashion Week Uomo, abbiamo incontrato nella Capitale Meneghina l’influencer e content creator Alessandro Magni che si è raccontato a noi tra carriera e vita privata, partendo dalla sua infanzia per arrivare ai giorni nostri e al suo lavoro sui social. Una chiacchierata durata alcune ore che ci ha fatto scoprire un uomo alla mano, il tipico ragazzo che definiremmo della porta accanto, con molti sogni nel cassetto e parecchia voglia di mettersi in gioco.

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Leggi l’intervista ad Alessandro Magni subito dopo la foto…

Alessandro Magni

Alessandro Magni

 

Content creator da più di 215 mila follower: tutti i tuoi fan possono seguirti nei tuoi viaggi e grazie a te riescono ad esplorare il mondo intero. Chi è però Alessandro Magni nella quotidianità?

Sempre più spesso si sente dire che la vita su Instagram non è quella reale; nel mio caso, invece, credo di riuscire a condividere e trasmettere quello che realmente sono, con pregi e difetti. Direi infatti che i post e le stories che pubblico, insieme al mio tono di voce, al modo di pormi e alle battute che faccio, rispecchino poi quello che sono anche nella quotidianità e nei rapporti con la mia famiglia e gli amici.

 

Non c’è nulla che tendi a nascondere?

Tutto ciò che faccio vedere è reale, quindi al limite scelgo cosa condividere e cosa no. Non ho mai voluto costruire un’immagine né troppo patinata né troppo distaccata dalla realtà. Penso che anche questo mi abbia aiutato con la mia community perché a volte sui social c’è il rischio che le persone tendano a mostrarsi per quello che non sono, e il problema è che quando non riescono più a reggere il gioco e la maschera cade, tutto quello che avevano costruito. A me tendenzialmente piace mostrarmi per quello che sono, nel bene e nel male (ride).

 

Facciamo un piccolo salto temporale: com’è nata la tua passione per il mondo dei social? Chi ti ha ispirato?

Sicuramente devo dire grazie ai miei genitori che fin da piccolo mi hanno abituato a stare davanti all’obiettivo e a fare tante foto così da avere molti ricordi della mia infanzia e dei viaggi che abbiamo fatto; dunque, principalmente sono stati loro a trasmettermi la passione per la fotografia. Poi, con l’avvento dei social network, mi sono subito appassionato a queste nuove forme di comunicazione e forse anche per questo, quando ho dovuto scegliere l’Università ho optato per la Cattolica a Milano che offriva un corso più moderno rispetto al classico Scienze Politiche delle Relazioni Pubbliche e Internazionali, legato proprio alle Scienze della Comunicazione e ai New Media. Se inizialmente, proprio per questo motivo, ero il fotografo ufficiale a tutte le feste dei miei amici, con l’arrivo dei social ho iniziato a condividere gli scatti dei miei viaggi e i miei pensieri prima su Facebook e poi su Instagram, raccontando la mia quotidianità. Da li è iniziato tutto come per gioco e senza nessuna aspettativa, ispirandomi ad alcune figure internazionali che avevo iniziato a seguire.

 

Alessandro Magni bambino

Alessandro Magni

 

Chi era quindi Alessandro da bambino?

Sono stato un bambino tranquillo, sereno. Molto diverso da come sono adesso nel senso che ero molto timido e preferivo stare sulle mie piuttosto che al centro dell’attenzione, nonostante avessi parecchi amici e non fossi di certo asociale. Con il tempo, crescendo e poi anche grazie al lavoro che faccio, ho imparato a gestire le situazioni e anche ad essere meno timido e più sfacciato in certe situazioni. Per questo devo dire grazie anche ai social che con naturalezza mi hanno portato a diventare più socievole. Grazie ad Instagram, ad esempio, ho iniziato a partire per i miei viaggi di lavoro anche con persone che non conoscevo, il che si è sempre rivelata una bellissima occasione per ampliare la rete di contatti e perché no fare nuove amicizie. Però devo ammettere che i miei compagni di avventura più fidati restano sempre i miei genitori o gli amici, anche perché almeno con loro sono sicuro che mi supportano e sopportano sempre per farmi le foto (ride).

 

Ora facciamo un piccolo balzo in avanti: nel 2015 GQ ti indicava come uno dei fashion blogger più promettenti e possiamo dire con tranquillità che non si sbagliava. Concordi?

Quell’articolo è stato pubblicato proprio agli inizi della mia carriera quindi sì, possiamo dire che ci hanno visto lungo perché effettivamente dopo 7 anni sono riuscito a costruirmi una buona fanbase e soprattutto una credibilità nel settore. Tieni conto che quando io ho iniziato questo lavoro, forse, eravamo una quindicina di ragazzi a farlo in maniera professionale, non di più. Quindi diciamo che l’impostazione che ho dato al mio storytelling sui social è piaciuto, e se prima era nato tutto per gioco, devo dire che dedicando tanto tempo e attenzione, mi ha portato col tempo a raggiungere dei risultati inaspettati. Non ho mai puntato la mia narrazione solo sul mio aspetto fisico, per quanto – soprattutto agli inizi – sarebbe stato molto più facile e conveniente per farsi notare. Inizialmente sono partito come fashion blogger, dando consigli di moda; poi ho introdotto anche una parte sui viaggi diventando un travel blogger. Ora, invece, ho unito queste due mie passioni e mi dedico al lifestyle in generale che mi permette di esplorare continuamente nuove realtà in diversi ambiti.

 

Alessandro Magni

Alessandro Magni

 

Com’è cambiato il tuo lavoro?

È cambiato drasticamente: inizialmente era un lavoro puramente di immagini, di fotografia statica, poi con l’arrivo prima delle stories e poi dei reel su Instagram è cresciuta la necessità di condividere anche contenuti video. Poi è senz’altro cambiato anche il modo di comunicare: c’è sempre più bisogno di professionalità, sincerità e spontaneità.

 

Hai un piano B?

In realtà no, o meglio, non mi piace pensare al fatto di dover avere un piano B perché significherebbe non credere in quello che faccio, cioè al mio piano A, su cui concentro quotidianamente le mie energie. Però, se dovessi pensare al mio futuro lontano dai social, credo che mi vedrei comunque a lavorare nel mondo dei media o delle digital pr, in una sorta di dietro le quinte. In realtà è un qualcosa che già faccio: sempre più spesso, infatti, vengo contattato da alcune aziende per fargli da consulente nella gestione dei loro profili social, o nella creazione di campagne digital e di influencer marketing. Però, in realtà, questo non lo vedo come un vero e proprio piano B perché potrebbe semplicemente essere un’evoluzione del mio lavoro e delle mie competenze, nel momento in cui mi dovessi rendere conto di aver già dato tutto in prima persona, ma senza voler cambiare ambiente. Ci sono tante varianti, non per forza si deve pensare ad un piano B come una seconda scelta: mi piace pensarla più in un’ottica di crescita personale e professionale. In più, se mai dovessi smettere di creare contenuti come Alessandro Magni, spero che tutta l’anima rete di contatti che sono riuscito a costruire in questi anni con i brand con cui ho collaborato possano aprirmi una strada nuova, inesplorata, all’interno di quelle stesse aziende.

 

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Qualche mese fa hai ripreso a viaggiare e alcune settimana fa sei tornato a Los Angeles, terra che ami molto: com’è stato tornare a viaggiare in tutto il mondo dopo la pandemia da Covid-19? Quali sensazioni ti ha suscitato?

A novembre, per la prima volta dopo il Covid, sono volato a Dubai. È stato molto strano perché la situazione in Italia non era delle migliori mentre lì la vita sembrava essere andata avanti come se nulla fosse. Qualche settimana fa, poi, sono riuscito a tornare anche per la prima volta in America, a Los Angeles, dopo due anni. Inizialmente è stato strano perché lì le regole sanitarie sono diverse da quelle italiane. La mascherina? Non pervenuta, se non sugli Uber o in qualche situazione particolare, ma molto a discrezione del singolo. Per il resto sembrava un po’ un “libero tutti”. È stato bello: un mix di sensazioni, di emozioni positive; è stato quasi un salto nel passato dove tutto era come lo avevo lasciato.

 

Alessandro Magni

Alessandro Magni

 

Rimaniamo sempre in tema viaggi: come dicevamo tu hai viaggiato tantissimo…

Nel 2019 ho fatto 56 voli. È stato il mio record!

 

…qual è il viaggio che più ti porti nel cuore e quello che invece ti ha deluso?

Come sempre, quando si prova a fare delle classifiche, non è mai facile dire quale sia il più bello o il più brutto. Se proprio devo scegliere, le città che ho nel cuore sono New York e Dubai: la prima perché è sempre stata un mio sogno e dalla prima volta ci sono stato subito dopo la laurea ora ci torno ogni volta che posso, soprattutto in occasione delle Fashion Week di febbraio e settembre.
Dubai, invece, ce l’ho nel cuore perché l’ho vista crescere: sono stato tra i primi a collaborare con l’ente del turismo e quindi a pubblicizzarla come meta per le vacanze di lusso e non solo, quando ancora non era così di moda. Per il resto ho avuto la fortuna di vivere tantissime altre belle esperienze di viaggio, passando da inviti ad esclusivi eventi internazionali ad altre experience più wild.

 

Non solo social: nella vita ti piace sperimentare e per questo hai partecipato più volte a diverse trasmissioni televisive. Com’è stato e come ti vedi in quel ruolo?

La mia prima esperienza televisiva è arrivata grazie al Grande Fratello: ho avuto modo di fare la social room dell’ultima edizione nip e poi la prima della versione vip. In realtà, però, ho partecipato sempre in veste di “inviato per i social” e non come concorrente – nonostante mi sia stato proposto più volte di fare il provino come concorrente. Negli ultimi anni ho poi partecipato a diversi
programmi a tema lifestyle e nel 2021 ho vinto il programma Brain Back Home su MTV. Infine, negli ultimi mesi sono apparso, in maniera del tutto inaspettata, in uno dei late show più famosi d’America.

 

Ci racconti cosa è successo?

Era il primo di aprile – e già lì avrei dovuto capire che poteva esserci qualcosa di strano – e mi trovavo a Los Angeles dove ero
stato invitato ad assistere al Jimmy Kimmel Live!, uno tra i late show più amati in America. Mi era stato detto che avrei avuto la possibilità di fare una foto col presentatore Jimmy Kimmel e ho subito pensato “Wow, fighissimo che bella opportunità!”. Quando
sono arrivato negli studios pensavo ci sarebbe stato un photocall e invece mi hanno fatto accomodare sull’iconico divano dello show e mi hanno reso protagonista di una gag della quale ho realizzato tutto molto dopo. Praticamente, Jimmy Kimmel e Jimmy Fallon, che oltre a chiamarsi tutti e due Jimmy si somigliano anche molto, sono entrambi parecchio amati e seguiti in America e molto spesso vengono scambiati l’uno con l’altro. Così, la gag doveva essere quella di confondere il pubblico ma in realtà, con il fatto che ero appena arrivato a LA, quindi ero ancora un po’ fuso dal viaggio e stavo pensando a tutte le 1000 cose che avevo in programma da fare in quei giorni, e in più c’erano i fotografi che continuavano a richiamare la mia attenzione, non mi sono mai accorto del cambio di persona, nonostante sentissi dei rumori alle mie spalle. Alla fine la cosa divertente – e che è piaciuta molto sia ai presentatori che alla produzione – è che il pesce d’aprile l’ho fatto io, involontariamente, a loro, perché si sono resi conto che non avevo minimamente capito chi fossero e mi rivolgevo a loro come se nulla fosse.

 

Alessandro Magni, Jimmy Kimmel Live!

Alessandro Magni, Jimmy Kimmel Live!

 

Nonostante di te si sappia praticamente tutto, grazie a ciò che condividi quotidianamente sui social, i tuoi fan sanno davvero poco della tua vita privata: come mai tendi a lasciarla da parte?

In realtà non è vero: ogni tanto qualcosa della mia vita privata lo mostro (ride), anche perché le due sfere con il tempo si sono un po’ inglobate. A me piace fare gruppo e proprio per questo capita sempre più spesso che i miei amici storici si uniscano a quelli che ho conosciuto grazie al mio lavoro sul web e che adesso sono tra i miei amici più stretti. Allo stesso tempo – è un po’ una mia scelta di linea editoriale, se vogliamo chiamarla così – mi piace essere seguito per quello che sono io, per quello che condivido come persona e non per qualche storiella o perché al centro di qualche vero o presunto gossip. Non mi piace dover per forza mettere in piazza determinati aspetti privati: non voglio che sia quello il FOCUS. Voglio essere seguito per il mio lifestyle, per i viaggi che faccio, per i consigli che provo a dare quando mi vengono richiesti, con tutta l’onestà che da sempre mi contraddistingue. Certo, a volte sarebbe molto più facile cavalcare alcune dinamiche che vanno molto sui social, ma io sono fatto così.

 

Prima ci dicevi che hai rifiutato di partecipare come concorrente ad alcuni reality: è questo il motivo?

Esatto, principalmente è quello il motivo. Mai dire mai ma per come funzionano adesso i reality li vedo un po’ come un’arma a doppio taglio, cioè troppo rischiosi per le figure come la mia nate agli esordi sul web. lo con il tempo mi sono creato un’immagine ed un target di rifermento che mi permette di collaborare con importanti brand nazionali ed internazionali che selezionano molto i profili con cui lavorare e noto sempre di più che chi esce dai reality rischia, se non se la gioca bene, di essere etichettato negativamente, salvo rare eccezioni. Ho molti amici che sono nati dalla tv, ma appunto hanno fatto un percorso diverso fin dagli inizi. Alcuni di loro, oltretutto, visti i grandi numeri, hanno sicuramente meno privacy rispetto a me e anche per questo è una scelta il fatto di voler partecipare o meno ad un certo tipo di programmi. Però, come dicevo prima, dovesse esserci la possibilità, mi piacerebbe realizzare un programma che parli di lifestyle, più o meno nello stile di X-Style, o magari di travel come Donnavventura, in versione maschile.

 

Alessandro Magni

Alessandro Magni

 

Sei molto amico di Giulia Gaudino, non posso dunque esimermi dal farti una domanda su una delle sue passioni più grandi: l’oroscopo. Tu credi negli astri?

Diciamo non troppo, nel senso che il mondo dell’astrologia mi ha sempre incuriosito anche se non ci ho mai dato troppo peso perché ho paura di farmi condizionare da quello che leggo, quindi tendenzialmente preferisco evitare. Devo ammettere, però, che negli ultimi tempi – sarà anche per l’influenza di Giulia – mi capita sempre più spesso di dargli un’occhiata o di rendermi conto che, se letto nel momento giusto, con lo stato d’animo corretto, quelle brevi frasi possono invece aiutarci ad affrontare la vita con più positività e coraggio.

 

Di che segno sei e quali pensi possano essere le caratteristiche che ti contraddistinguono?

lo sono un po’ anomalo (ride): sono vergine, ascendente vergine, anche se secondo i calcoli di Giulia potrei essere ascendente Leone. Questo si può riscontrare – per quanto riguarda la Vergine – nel mio essere abbastanza pignolo e preciso, nel voler avere sempre tutto sotto controllo, e allo stesso – come Leone – nell’essere socievole e solare.

 

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Le nostre interviste si concludono sempre con questa domanda: c’è qualcosa che non ti ho chiesto che ti piacerebbe condividere con i nostri lettori?

Approfitto di questo momento per ringraziare i miei genitori che, nonostante lo scetticismo iniziale, mi hanno sempre supportato e tutt’ora mi supportano in quello che faccio. Tante volte, ad esempio, capita che siano proprio loro che mi aiutano a realizzare alcuni scatti, da quelli più semplici ad altri anche durante un viaggio. Tutti i giorni mi spronano a fare il meglio che posso e come si suol dire a non adagiarmi sugli allori; poi sono entrambi sbarcati su Instagram da diverso tempo quindi sono loro i miei primi supporter e allo stesso tempo consiglieri: quando vedono qualcosa di interessante a livello di contenuti, infatti, mi inoltrano i post come ispirazione per i miei scatti o progetti futuri.

 

Alessandro Magni

Alessandro Magni