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Britney Spears: il padre le controllava anche pc e messaggi sul telefono

Nuove accuse al padre dal documentario del New York Times “Controlling Britney Spears”, il seguito di “Framing Britney Spears”

di Roberta Mazzacane | 25 Settembre 2021
Foto: Instagram

La vita tormentata di Britney Spears e il controllo del padre Jamie Spears, esercitato su ogni aspetto della vita della pop star, sono ancora al centro di un dibattito che non accenna ad arrestarsi. Dopo il primo documentario sulla vita della cantante, le insurrezioni dei fans di Britney, che hanno dato vita al movimento #FreeBritney e tutte le pubblicazioni cartacee e online sul rapporto della ragazza con il suo “padre – padrone”, che avrebbe controllato anche i suoi messaggi, le telefonate e la cronologia del pc, è stato mandato in onda un nuovo documentario intitolato “Controlling Britney Spears”.

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In questo ultimo documentario Controlling Britney Spears, trasmesso su FX e Hulu e realizzato dal New York Times, vengono riportate le testimonianze di persone molto vicine a Britney che sostengono che il padre, suo tutore legale fino a poche settimane fa, controllasse la figlia in tutto e per tutto, perfino tenendo sotto controllo telefono e cronologia internet sul pc della cantante.

Foto: Instagram

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Tra le scene più forti ci sono i racconti di un ex membro del team di sicurezza di Britney, che ha raccontato che una volta gli era stato chiesto di “mettere il controllo genitori” sul cellulare di Britney. Anche altri raccontano di un telefono sempre sotto controllo e di una casa piena di registratori, per toglierle del tutto la sua privacy. Molti membri dell’entourage di Britney Spears avevano firmato anche un accordo in cui acconsentivano a non rilasciare dichiarazioni sullo stato delle cose senza incorrere in conseguenze legali, ma la testimonianza della cantante dello scorso giugno ha portato molti a sentirsi liberi di parlare.

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Britney Spears: il padre le controllava anche pc e messaggi sul telefono

Quando Britney voleva un iPhone si creò il problema del controllo parentale da installare sul device, ma tutti sapevano che “il motivo del monitoraggio era la ricerca di cattive influenze, la ricerca di potenziali attività illegali, per la sicurezza della ragazza…” anche se dal documentario sembrerebbe incerto se “la corte fosse a conoscenza o avesse approvato qualsiasi monitoraggio dei messaggio di testo”. L’avvocato di Jamie, Vivian Lee Thoreen, ha affermato che le “azioni del suo cliente sono state fatte con la conoscenza e il consenso di Britney, del suo avvocato d’ufficio e del tribunale” e ci sono anche avvocati che hanno definito false le accuse nel documentario. In ogni caso il nuovo avvocato della popstar, Rosengart, ha aggiunto che intende “indagare in modo completo e aggressivo su queste questioni”.  Intanto la prossima udienza è fissata per il 29 settembre, per approvare o negare le fine alla tutela legale di Jamie Spears sulla figlia.

Roberta Mazzacane

 

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