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Lino Banfi, il Moige vince la battaglia: via il “porca pu***na”

Il comico pugliese userà un’espressione più soft e politically correct, ma dalla società di telecomunicazione precisano che non si tratta di censura

di Ruggero Biamonti | 1 Settembre 2021

Il Movimento Italiano Genitori è recentemente intervenuto contro l’ultimo spot di TimVision dedicato all’offerta “Calcio e Sport”, che vede come protagonista Lino Banfi nei panni di Oronzo Canà, l’allenatore nel pallone. Il Moige, dopo avere ricevuto segnalazioni da parte di genitori e famiglie che hanno contestato le famigerate parole “porca pu***na” pronunciate dal comico, ha presentato una denuncia all’Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria e al Comitato TV Minori.

Le parole incriminate sono state cancellate nella nuova versione anche se da Tim tengono a precisare che non si tratta di censura, perché non risulta nessun provvedimento del Giurì dell’Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria o del Comitato Media e Minori. La scelta della società di telecomunicazione è stata molto apprezzata dal Moige che ha dichiarato: “Una sensibilità e disponibilità dell’azienda che va senza dubbio riconosciuta”

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Foto: Ufficio Stampa

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Lino Banfi Tim, il Moige vince la sua battaglia: via il “porca pu***na”

Il Movimento Italiano Genitori ha voluto precisare: “Oggetto dell’intervento è stato lo spot, non il suo protagonista; e oggetto della richiesta è stata non la cancellazione dai palinsesti e dal web della clip TimVision, ma l’esclusione dal circuito dei minori, come doveroso in questi casi. Non si è trattato quindi di una richiesta di censura, come erroneamente riportato da alcuni osservatori, né di un qualsiasi attacco o denuncia personale a Lino Banfi, personaggio amatissimo di cui non è in questione la figura: si è trattato della semplice richiesta di mostrare agli adulti uno spot adatto agli adulti”.

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L’espressione incriminata sarà sostituita da una più soft e politically correct in modo da non turbare gli animi dei nostri fanciulli, che, per la verità, guardano sempre meno la televisione impegnati come sono con smartphone e social, dove in effetti hanno accesso a ogni tipo di contenuto, robe che in confronto il “porca pu***na” di Lino banfi diventa cosa da educande svizzere.