La vita di Mariam Ghani potrebbe riassumersi in questo modo: pochi erano a conoscenza di lei e tanto meno della sua vita privata, ora che l’Afghanistan è in cima alle notizie di ogni testata e telegiornale internazionale, l’interesse nei suoi confronti è aumentato. Mariam è la figlia dell’ex presidente afghano Ashraf che, nella torrida giornata di Ferragosto che ha cambiato la storia del paese ha lasciato la capitale Kabul in mano ai talebani, dirigendosi con la famiglia negli Emirati Arabi Uniti e facendo esplodere la crisi internazionale che da tempo ribolliva sotto la superficie.
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Attorniati dai giornalisti e assediati per avere il loro confronto, Mariam e suo fratello Tarek, entrambi americani, hanno evitato ogni domanda e ogni richiesta stringendosi nel silenzio e nell’apprensione di chi è toccato con mano dalla situazione critica. Mariam ha 43 anni e ha sempre vissuto in America: nata e cresciuta nel Maryland si è successivamente trasferita nella città che non dorme mai per conseguire i suoi studi alla New York University. Studi di successo e una carriera che ha premiato l’impegno e l’estro che la contraddistinguono: l’artista può vantare di aver visto il suo nome esposto al Guggenheim, al MoMa e alla Tate Modern di Londra, mentre alcune sue pellicole cinematografiche sono state proiettate al Festival internazionale del cinema di Berlino.
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La figlia dell’ex presidente vive in un lussuoso loft di Clinton Hill, precisamente a Brooklyn, e in una intervista del 2015, in cui aprì le porte del suo appartamento un po’ hipster un po’ alla moda, spiegava che il suo stile di vita rispecchiava “tutti i cliché di Brooklyn”, essendo di fatto americana. Anche il fratello può godere di una carriera invidiabile: Tarek, 39 anni tiene una cattedra in Economia alla Washington University di St. Louis e anche lui, come la sorella, è stato raggiunto dai media americani per esprimersi riguardo alla presa di Kabul e in particolar modo alla fuga del padre, accusato di aver lasciato la città con 169 milioni, quattro auto e un elicottero.
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Mariam non ha commentato il padre e i fatti politici in sé, consapevole anche di essere tra i due poli, la famiglia afghana e la cittadinanza americana, ma ha manifestato il rammarico per le persone del suo paese con un lungo post sui social dove ha anche dato chiare direttive per poter fuggire o aiutare a fuggire chi si trova ancora in Afghanistan. “I’m pretty burn out” ha scritto la figlia dell’ex presidente: “Sono piuttosto logorata” e ha concluso incoraggiando i cittadini americani a fare pressione sui politici per accelerare i visti di coloro che cercano di fuggire dal Paese.
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