Sting: la famiglia del Duca toscano risponde alle accuse di imbroglio

La storia di Sting aveva sollevato un certo clamore. Adesso Simone San Clemente Jr ha deciso di rispondere a tono

di Priscilla Lucifora | 24 Agosto 2021
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Non a tutti gli italiani la storia di Sting è andata giù. Il cantante aveva raccontato qualche tempo fa di come lui e la moglie Trudie Styler furono imbrogliati e portati con l’inganno a comprare un vigneto in Toscana nel 1997 dopo che il proprietario, il Duca Simone Vincenzo Velluti Zati di San Clemente, gli aveva dato un bicchiere del suo vino da provare.

Il vino era talmente buono che la coppia non ci pensò due volte a rilevare la proprietà, ma secondo il loro racconto poco dopo avrebbero scoperto che il vino non era un Chianti prodotto sul luogo, che si chiama Il Palagio, ma era invece un Barolo proveniente da un’altra regione, di qualità molto superiore. Un vero e proprio imbroglio, pare, da cui si ripresero rendendo l’acquisto un investimento fruttuoso e trasformando completamente la proprietà.

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Insomma, tutta la riuscitissima avventura toscana della coppia sarebbe stata una storia di vendetta e di rivalsa, e ad oggi Sting e Trudie hanno aperto una vineria e un ristorante sulla proprietà, che produce ogni anno circa 150mila bottiglie di vino. Non male per quella che sarebbe dovuta essere una fregatura. Ma i Duchi non ci stanno. Il figlio del Duca Simone Vincenzo Velluti Zati di San Clemente, infatti, Simone San Clemente Junior, afferma che non c’è nulla di vero in questa storia.

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In una dichiarazione ufficiale pubblicata dal Corriere della Sera, San Clemente non si risparmia: “Le affermazioni di Sting, oltre a non rispondere al vero, sono altamente lesive della memoria di mio padre, nonché della mia reputazione” dichiara, per poi aggiungere: “Sting, che all’epoca aveva 46 anni, non dovrebbe confondere Barolo con Chianti, vale a dire Nebbiolo con Sangiovese. Ciò che più stupisce è che mio padre è venuto a mancare nel 2012, per cui Sting ha avuto circa 15 anni per permettergli di ribattere personalmente a un’affermazione non solo in malafede, ma anche così assurda e inverosimile da suonare come un vero e proprio boomerang. Ha deciso invece di farlo a babbo morto, come dicono in Toscana”.

Infine, ha criticato l’intera opera di rinnovamento compiuta dalla star sulla tenuta, spiegando come l’uomo e la moglie abbiano completamente ignorato la tradizione del paesaggio e dei vigneti toscani, trasformando un luogo con una storia lunga e prestigiosa in un resort in stile californiano.