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Matteo Pilati e Alessandro Guida ci raccontano “Maschile singolare”: miglior film italiano ai diversity media awards 2022

Maschile Singolare è una commedia LGBTQ romantica, in grado di intrattenere e allo stesso tempo di far riflettere. Noi di Rumors.it abbiamo incontrato i registi Matteo Pilati e Alessandro Guida che ci hanno svelato qualche retroscena del film

di Luca Diana | 30 Luglio 2021
Foto: Instagram @giasau

Oggi noi di Rumors.it siamo in compagnia dei registi Matteo Pilati e Alessandro Guida, reduci dalla vittoria del premio del pubblico alla XIII edizione dell’Ortigia Film Festival. “Il Premio del Pubblico è il coronamento di una serata davvero speciale, nella quale abbiamo avuto la fortuna di vedere il nostro film sul grande schermo in una cornice indimenticabile”, sono state le vostre parole a seguito della premiazione. Cosa rappresenta per voi il premio del pubblico? Vi aspettavate tutto questo affetto nei confronti del vostro film “Maschile Singolare”?

ALESSANDRO GUIDA: È uno dei motivi per cui ci piace fare cinema. Penso che le persone che hanno accolto con grande affetto il nostro film, a Ortigia come al Lovers Film Festival di Torino o su Prime Video, abbiano apprezzato il fatto che si tratta di un racconto semplice e originale; dai tanti commenti positivi che abbiamo ricevuto ci siamo accorti che il pubblico è entrato nel mondo che volevamo raccontare e si è affezionato ai nostri personaggi.

MATTEO PILATI: Ora, grazie a Vision Distribution, il pubblico del nostro film si espanderà oltre i confini nazionali: al Marché du Film di Cannes, Mascarpone (questo il titolo internazionale) è già stato venduto in Francia, Germania, Austria, Olanda, Belgio, Lussemburgo, Svizzera, Polonia, Israele, Stati Uniti e Canada.

Matteo Pilati e Alessandro Guida

Foto: Ufficio stampa

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Maschile Singolare è una commedia LGBTQ romantica, in grado di intrattenere e allo stesso tempo di far riflettere. Come ogni film di rottura, che porta sul grande schermo temi caldi dell’attualità, anche il vostro ha diviso l’opinione pubblica, fomentando il dibattito sull’importanza del normalizzare l’amore in tutte le sue forme. Com’è nata l’idea di rappresentare l’amore omosessuale in una veste nuova, forse più autentica e vicina al reale, rispetto agli esperimenti di alcuni vostri predecessori?

MP: È stata un’intuizione di Giuseppe Paternò Raddusa, che lo ha scritto insieme a noi. Autoproducendo il film, avevamo carta bianca e ci è venuto naturale raccontare qualcosa di vicino a noi e un gruppo di personaggi che ci somigliasse.

AG: Purtroppo sono ancora pochi i titoli in Italia che hanno per protagonisti personaggi appartenenti a minoranze, perciò se da un lato la nostra scelta avrebbe potuto rendere più difficile una distribuzione (come effettivamente è stato, prima che arrivassero Adler Entertainment e Prime Video), dall’altro sapevamo che sarebbe stato un forte elemento di originalità declinare un tema universale come la ricerca di sé all’interno di una quotidianità con una forte connotazione LGBT+.

Maschile Singolare film

Foto: Instagram @rufus.film

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Il vostro lungometraggio può contare su un cast d’eccezione, con nomi amati dal pubblico di tutte le generazioni: Giancarlo Commare, Michela Giraud, reduce dal successo di “LOL”, Eduardo Valdarnini e Gianmarco Saurino, noto per i suoi svariati ruoli in ambito televisivo. Nomi d’eccezione che uniti insieme siamo sicuri avranno reso unico il vostro set: c’è qualche aneddoto che vi piacerebbe raccontarci?

MP: La sera che presentai Alessandro a Giuseppe, parlammo subito del cast. Fu Alessandro a proporci Giancarlo e Gianmarco per i ruoli di Antonio e Luca: erano semplicemente perfetti, ma pensavo fossero fuori dalla nostra portata; con Michela, invece, avevamo già lavorato entrambi in passato. Erano le nostre prime scelte e ci hanno detto tutti e tre di sì con grandissimo entusiasmo: provando le scene insieme a loro, ci siamo resi immediatamente conto della bontà della nostra intuizione. Per i ruoli di Denis e Thomas, invece, abbiamo avuto l’onore – e la responsabilità – di vedere tantissimi attori molto bravi e in gamba: Denis lo abbiamo cercato davvero a lungo, lo ha trovato Eduardo, che in prova con Giancarlo ha fatto subito scintille, sbaragliando l’agguerritissima concorrenza; il provino di Lorenzo Adorni, che nel film interpreta Thomas, è stato il più emozionante di tutti. Sono davvero grato a tutto il nostro cast – e ai loro agenti – per aver creduto in noi e nel progetto e aver dato prova di straordinaria professionalità e bravura anche in condizioni molto difficili: per Giancarlo e Gianmarco, Maschile Singolare è stato il primo film e lo hanno girato mentre stavano lavorando anche su altri set della Rai.

maschile singolare set

Foto per gentile concessione dell’ufficio stampa dei registi. Le foto sono di Byron Rosero per Rufus Film

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AG: Nella scelta del cast non abbiamo cercato solo gli attori più adatti ai nostri personaggi, ma quelli più disponibili a credere nel progetto: un film piccolo, low budget, con una storia molto particolare… insomma una follia… ma dove avevano l’occasione di lavorare in un modo diverso rispetto a quello cui erano abituati: durante i primi provini abbiamo ascoltato le loro proposte, dato spazio e libertà alle loro intuizioni, addirittura abbiamo riscritto scene partendo dai loro consigli. E da subito ci hanno mostrato che non avevano nessuna paura di spingere in qualsiasi tipo di direzione o situazione (anche in quelle più hot*). Si è creata quindi una squadra molto affiatata nonostante tutti venissero da esperienze molto diverse. Chi dalle serie tv, chi dal cinema d’autore o chi come Michela dalla stand up comedy. Ma tutti con un elemento in comune: nessuno era stronzo. Anzi hanno imparato tutti a conoscersi durante le prove (anche fuori: Giancarlo ha davvero portato chiunque a cena) e credo che ognuno abbia arricchito l’interpretazione dell’altro. Maschile Singolare non aveva soldi, grandi mezzi tecnici, effetti speciali… ma – secondo me – aveva la risorsa più importante: l’entusiasmo del cast. Durante la promozione del film tutti gli attori hanno usato questa frase nei loro post o commenti: “A movie made with Love…”.

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Foto per gentile concessione dell’ufficio stampa dei registi. Le foto sono di Byron Rosero per Rufus Film

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“Maschile singolare”: Matteo Pilati e Alessandro Guida ci raccontano il film

C’è una frase pronunciata dall’eccentrico Denis al protagonista Antonio, in preda ad una crisi d’identità, che fa riflettere il pubblico: “Fin da piccoli ci dicono che per essere felici bisogna essere in due, poi cresci e ti fai le tue di regole. Prima di cercare l’amore, devi trovare te stesso”. Per te Matteo, Maschile Singolare rappresenta la tua prima esperienza come sceneggiatore, produttore e regista. Per te Alessandro, invece, rappresenta il coronamento di anni di lavoro tra tv, cinema e videoclip musicali. Allora mi viene spontaneo chiedervi… pensate che il successo di questo film possa provenire proprio dal fatto di aver trovato voi stessi e la vostra strada prima di diventare un duo e unirvi per questo lavoro?

MP: Alessandro l’ho conosciuto nel 2010, dopo il diploma al Centro Sperimentale di Cinematografia di Milano: ero stato scelto per scrivere una serie di cui lui avrebbe dovuto fare il regista, Alice non lo sa (di Elena Giogli e Gaia Marianna Musacchio). Il progetto fu cancellato a una settimana dall’inizio dei casting. Il destino volle che io rimasi a lavorare per l’azienda televisiva che avrebbe dovuto ospitare il progetto. Ho fatto televisione per 9 anni, in due grandi aziende, dove
mi sono occupato prevalentemente di reality show come commissioning editor. Poi è arrivato il documentario di Marco Spagnoli, The Italian Jobs: Paramount Pictures e l’Italia (candidato ai David e ai Nastri d’Argento), che ha fatto rinascere in me la voglia di raccontare storie in prima persona e tentare finalmente la strada del Cinema. Quando sono stato licenziato dall’azienda per cui lavoravo, avevamo già iniziato a progettare il film e – insieme alla liquidazione, che ho usato
interamente per produrre il film – è arrivato davvero il cambio di vita. Ero sicuro che, grazie all’unione delle nostre forze, c’erano le condizioni per realizzare finalmente qualcosa di bello insieme.

maschile singolare set

Foto per gentile concessione dell’ufficio stampa dei registi. Le foto sono di Byron Rosero per Rufus Film

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AG: Cerco sempre di essere autocritico con i miei lavori, ma nello stesso tempo provo invece a spingere gli altri nella realizzazione dei propri progetti. È molto facile trovare qualcuno che ti “smonta” un’idea; il mio approccio è invece trovare la chiave per portarla a termine. Per questo ho convinto Matteo a lanciarsi come regista e sono contento che mi abbia proposto di essergli a fianco per Maschile Singolare (che nonostante i corti, i videoclip, le serie tv) rappresentava anche per me un esordio come regista per un lungometraggio. Anni di set mi hanno insegnato che il sale del cinema è la collaborazione: la capacità di non vedere le cose solo dal proprio punta di vista. Quindi smettere di pensare “questa scena non mi piace”, ma “questa scena come potrebbe funzionare”. Quindi non portare mai a Matteo i problemi, ma arrivare con delle soluzioni. Oppure quando capitava che eravamo in disaccordo abbiamo messo in atto la regola del doppio ciak: Un ciak si girava a modo mio, uno secondo con le indicazioni di Matteo… per poi decidere al montaggio. È una modalità a cui siamo dovuti ricorrere poche volte, ma che ha funzionato.

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Mi piacerebbe salutarvi con un commento che ho letto sul film: “Una storia d’amore di cui non sapevamo di avere bisogno, ma di cui non potremo più fare a meno”. È davvero così? Quali potrebbero essere tre parole chiave del vostro Maschile Singolare?

MP: Direi libertà, passione e culo.
AG: Coraggio, amicizia e culo.

Maschile Singolare set

Foto per gentile concessione dell’ufficio stampa dei registi. Le foto sono di Byron Rosero per Rufus Film