La giustizia ha fatto il suo corso. Il caso del produttore cinematografico Harvey Weinstein, accusato di molestie e stupri – a seguito del quale è nato il grande movimento del Me Too -, si è concluso con un verdetto definitivo: Weinstein dovrà scontare 16 anni di carcere. Lo ha deciso il tribunale di Los Angeles durante il secondo processo, tenutosi due mesi dopo che lo stesso tribunale lo aveva giudicato colpevole di aver stuprato un’ex modella e attrice russa, giunta a Los Angeles da Roma per un festival cinematografico nel febbraio 2013.
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Harvey Weinstein condannato dal tribunale di Los Angeles e il Me Too sancisce la sua vittoria
Il processo di Los Angels ha visto salire alla sbarra dozzine di testimoni – la maggior parte erano donne, sconvolte nel riportare alla memoria le brutalità subite -, i quali hanno contribuito al raggiungimento del verdetto che si è però concentrato sulle accuse di quattro donne che risalgono al periodo 2005-2013. Questa ultima condanna si somma alla precedente stabilità dal tribunale di New York, il quale aveva condannato Weinstein a 23 anni di prigione per accuse sempre legate a stupri e molestie.
Dunque, per Harvey Weinstein, la condanna di Los Angeles ha un notevole peso, in quanto sancisce definitivamente che il produttore cinematografico trascorrerà gli ultimi anni della sua vita in carcere. Una condanna che suggella il trionfo non solo della giustizia, ma anche della dignità di tutte le donne riunite oggi in una solidarietà più nuova è consapevole. C’era un mondo prima di Harvey Weinstein e ce ne sarà uno nuovo dopo la sua condanna, che si auspica essere definitivamente pronto a seppellire la supremazia maschile e a portare ad Hollywood lo scintillio della consapevolezza e dell’uguaglianza.
Foto: Ipa
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