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Le Iene Show, il monologo del regista Leandro Manuel Emede: “Una legge contro l’omotransfobia non è una priorità”

Il monologo del regista Leandro Manuel Emede nella scorsa puntata de Le Iene Show ci invita a riflettere sul tema dei diritti delle famiglie arcobaleno…

di Luca Diana | 4 Aprile 2023
Leandro Manuel Emede, Le Iene Show 2023 - Foto: Screenshot Mediaset Infinity

Dopo lo stop alle registrazioni e la discriminazione voluta dal Governo Meloni, il programma televisivo Le Iene Show è tornato a parlare delle cosiddette famiglie arcobaleno e ha chiamato a rapporto non solo alcuni bambini figli di genitori omosessuali – che hanno raccontato la loro storia tra lacrime e sorrisi di fronte alle telecamere – ma anche il regista argentino Leandro Manuel Emede che ha condiviso con il pubblico un suo profondo monologo sul tema.

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È una vita che ci sentiamo dire: ‘Non è una priorità’“, ha esordito il regista analizzando il contesto sociale che stiamo attraversando in queste settimane: “Una legge seria contro l’omotransfobia, per esempio, non è una priorità. Il matrimonio egualitario, non è una priorità. La garanzia per persone come me e mio marito Nicolò di crescere i nostri figli in una famiglia legittimata, come tutte le altre, no, neanche questa è una priorità“.

Leandro Manuel Emede monologo: le sue parole a Le Iene

 

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Non è mai una priorità discutere dei nostri diritti ma lo diventa improvvisamente quando quei diritti qualcuno li ottiene perché qualcun altro, con molto coraggio, li riconosce. E allora sì che diventa una priorità. Diventa una priorità negarli“, ha proseguito Leandro, con un tono battagliero ma allo stesso tempo quasi rassegnato, di fronte all’opposizione delle istituzioni contro una tra le migliaia possibili forme dell’amore.

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Quanto successo nelle scorse settimane è un fatto gravissimo. Per una scelta ideologica, un calcolo politico, i nostri figli sono stati privati dei loro diritti, del diritto ad avere una famiglia. Si vuole ridurli a figli di un dio minore, di un amore minore, se non sbagliato e contro natura“, prosegue il monologo del montatore noto per aver realizzato alcuni tra i più belli videoclip di alcuni artisti italiani come Laura Pausini, Emma e Jovanotti.

 

 

 

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Si prospetta la stepchild adoption, cioè l’adozione del figlio biologico del coniuge, come una panacea di tutti i mali. E mi sembra già di sentirgli dire: ‘Accontentatevi, cosa volete di più?’. Noi vogliamo solamente una corretta trascrizione anagrafica dei nostri figli. La garanzia di poterli crescere in una famiglia riconosciuta. Una garanzia che oggi c’è in quasi tutti i Paesi dell’Unione Europea“, ha dichiarato il regista avviandosi verso la conclusione del suo monologo sul tema delle famiglie omogenitoriali.

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Non sarà una posizione ideologica a fermare il tempo né tantomeno a riportarlo indietro a prima che questi bambini nascessero. Loro sono qui. Sono con noi. E chiedono i loro diritti. Loro sono e noi siamo cittadini italiani e vogliamo che ci venga riconosciuta la stessa dignità di tutti gli altri. Non lo dico io, non lo diciamo noi, lo dice la nostra Costituzione“, ha concluso il suo monologo Leandro Manuel Emede alimentando dentro le case degli italiani un dibattito che speriamo possa invogliare le istituzioni a cambiare rotta e ad ascoltare le necessità delle famiglie arcobaleno.