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Torna “Name That Tune”. L’intervista a Fabio Balsamo e Ciro Priello: “Ecco chi vorremmo in squadra”

Su TV8 sta per tornare “Name That Tune – Indovina la canzone”, con Fabio Balsamo e Ciro Priello confermatissimi alla conduzione. Ai nostri microfoni hanno svelato le novità del programma e parlato del loro rapporto, con e senza The Jackal

di Franca Cutilli | 20 Gennaio 2023
Foto: Ufficio Stampa

Manca poco al ritorno del programma che mette alla prova memoria, intuito e passione per la musica dei vip più amati della tv. A partire dal 25 gennaio sarà in onda ogni mercoledì su TV8 Name That Tune – Indovina La Canzone prodotto da Banijay Italia, con Ciro Priello e Fabio Balsamo confermatissimi alla conduzione. Li abbiamo intervistati per scoprire le novità dell’edizione che si appresta a cominciare, ma non è mancata l’occasione di parlare del rapporto che li lega, fuori e dentro il collettivo The Jackal.

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Name That Tune quando inizia? Scopriamo le novità

L’anno scorso eravate all’esordio, quest’anno tornate per la grande conferma. Come ci si sente? In cosa siete diversi?

Ciro: Felici, perché avere la possibilità di condurre una nuova stagione fa sempre piacere dal punto di vista professionale. Ci arriviamo con una consapevolezza in più. L’anno scorso ci siamo approcciati alla prima stagione studiando fondamentalmente come si sta in televisione. Adesso invece cerchiamo di portare delle novità all’interno del programma, oltre al nostro carattere, alle nostre interazioni che si consolidano sempre di più e alla nostra identità. Dal punto di vista del game ci saranno due giochi nuovi. Il fatto che il programma si aprirà quest’anno con una sigla cantata e ballata ci diverte molto perché ci ricorda i programmi di quando eravamo bambini.

Fabio: Ci sentiamo più responsabili quest’anno perché una volta apprese le dinamiche bisogna dare il nostro contributo. Abbiamo alzato l’asticella con prodotti creativi diversi, con un’interazione più consolidata, quindi quest’anno tocca un po’ più a noi donarci.

ciro priello fabio balsamo name that tune

Foto: Ufficio Stampa

 

Rispetto al collettivo The Jackal adesso si è venuta a creare una dinamica di coppia. Cosa cambia?

Fabio: Siamo una coppia un po’ anomala io e Ciro, siamo una coppia aperta. Pur facendo molti prodotti esterni, a volte ci troviamo a lavorare individualmente su contesti completamente differenti, ma questo lo viviamo anche all’interno del gruppo. La dinamica e l’alchimia del gruppo è consolidata, però riusciamo anche a fare progetti individuali. Le differenze le abbiamo sia individualmente, che nel percorso. Ognuno di noi ha delle skill completamente diverse, uno stile completamente diverse. Poi magari ci sono delle assonanze: ad esempio io e Ciro abbiamo condiviso un periodo di vita più vicino, anche delle esigenze, perché avendo un’età più simile alcune problematiche le abbiamo vissute con l’avanzare dell’età rispetto ad Aurora che è un po’ più piccolina. In generale siamo molto diversi ma accomunati da un approccio molto umile al lavoro, un confronto continuo che ci livella sempre, sia in peggio che in meglio. La forza è il gruppo.

Ciro: Sì, la forza è il gruppo. Di base abbiamo un’identità molto forte. Non vedo differenze rispetto a quando lavoriamo in The Jackal e quando lavoriamo fuori. L’identità è talmente consolidata che in qualche modo la portiamo in altri contesti, sempre con estrema umiltà. Come è successo in ambito televisivo, cerchiamo di studiare il più possibile per cercare di comportarci nel modo migliore, dal punto di vista artistico si intende.

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A proposito del vostro rapporto professionale, ci dite un pregio dell’altro?

Fabio: Il pregio di Ciro, che è quello che cerco di imparare da lui e mi lascio piacevolmente influenzare, è che è una persona che apprezza tutto ciò che lo circonda. Ha una dote innata a trarre il meglio dalle cose. Questo è il pregio migliore di Ciro secondo me.

Ciro: Il pregio migliore di Fabio è che cerca di esortarmi sempre a ricercare le cose di cui ho bisogno, non avere mai paura di quello che generalmente mi fa paura. Sono una persona molto paurosa, che tenta di schivare situazioni, persone… Lui cerca sempre di pormi nella condizione di accogliere qualunque tipo di sensazione in modo tale che possa farmi crescere sempre di più. Ed è una cosa che adoro di Fabio. D’altronde lui è sempre stato molto profondo e anche un po’ psicotico da questo punto di vista.

Fabio: Il pesante della situazione…

Tornando al programma, chi vorreste in squadra se doveste essere voi a giocare?

Fabio: Interessante… Io vorrei Toni Servillo in squadra con me. Non perché sappia le canzoni ma per come le dice (lo imita, ndr). Lo adoro, è il mio attore preferito.

Ciro: Non ne ho la più pallida idea di chi potrei volere. Ti posso citare il mio attore preferito, Tom Cruise, però non credo che conosca le canzoni italiane. Ti dico un personaggio che ci divertirebbe tantissimo: Maurizio Casagrande (ridono, ndr).

Invece rispetto ai personaggi che abbiamo già visto, talvolta dei volti fissi del programma, ci saranno dei ritorni? Potete darci qualche anticipazione?

Ciro: Sì, ci saranno dei ritorni. Tornerà senz’altro quella che chiamo la reginetta di Name That Tune, Anna Tatangelo, che è sempre stata molto molto brava. Poi Morgan.

Fabio: Tanti ospiti nuovi, ospiti particolari.

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A proposito di novità, ci saranno tanti giochi nuovi: volete raccontarceli in breve?

Fabio: C’è un gioco nuovo che nasce da uno scherzo a Ciro ed è Doppio mito. Dato che lo prendo in giro sul suo protagonismo gli ho detto: ‘fai anche le imitazioni’, dato che balli, canti la sigla, che altro devi fare più?! In Doppio mito Ciro canta canzoni di alcuni cantanti ma con voci di altri interpreti. I concorrenti devono indovinare sia il cantante che sta imitando sia il titolo della canzone. Poi c’è la conferma di Canzone recitata, che è un pezzo di teatro che porto all’interno della televisione, un momento più alto (ride, ndr).

Ciro: È il momento culturale di Name That Tune, lo possiamo dire.

Fabio: Poi c’è Cantante smemorato.

Ciro: Ci sono tre cantanti famosissimi che si esibiscono sul palco e “dimenticheranno” un verso della loro canzone, che ovviamente i concorrenti dovranno individuare e dire il verso giusto, perché lui lo sostituirà con un altro verso.

Ormai vi vediamo ovunque: cinema, tv, web da sempre. Qual è il vostro punto di forza?

Fabio: Ce ne sono due in particolare, a parte l’approccio al lavoro con umiltà, intesa come approcciare al nuovo progetto e al nuovo mezzo da zero. Studio e ricerca da zero. Il secondo è mantenere la fedeltà alla propria identità, non snaturarsi per un progetto ma portare quello che si è, partire da se stessi. Non lo dico io ma lo diceva il grande Konstantin Stanislavskij. Pensate un po’, facciamo i TikTok citando Stanislavskij (ride, ndr).

Ciro: La voglia di sperimentare. L’abbiamo sempre avuta, da quando facevano i primi format sul web: non ci siamo mai fossilizzati su un unico format. Mi vengono in mente i primi Gay ingenui, Gli effetti di Gomorra… A un certo punto abbiamo dato uno stop e abbiamo cercato di reinventarci volta per volta. Un po’ perché ci stanca l’idea di fare sempre la stessa cosa, un po’ perché vogliamo sperimentare e uscire dalla comfort zone.

Fabio: “Quando non c’è più esigenza espressiva bisogna fermarsi. Ce lo poniamo sempre questo dubbio: se abbiamo ancora qualcosa da dire su quella cosa. Essere in gruppo ci aiuta tanto, perché è come una famiglia che ti dà vari punti di vista e tu cogli quello più oggettivo.

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Foto: Ufficio Stampa