“Sono Six, perché il 7 era già occupato“. La frase iconica pronunciata da Ryan Gosling racchiude perfettamente il senso del nuovo film The Grey Man, approdato nelle sale italiane nella giornata di ieri – 13 luglio – e in arrivo su Netflix il 22 luglio. La pellicola, che inaugura il nuovo franchise del magico duo dei fratelli Russo – reduci dal successo mondiale di Avengers: Endgame – realizza il grande sogno di Ryan Gosling: non solo quello di diventare un (super)eroe moderno, ma di prendere parte ad un action movie in piena regola, arricchito da alcune sfumature thriller.
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The Grey Man, ispirato all’omonimo romanzo di Mark Greaney, racconta l’avvincente storia di Court Gentry (Ryan Gosling), un’agente della CIA noto come Sierra Six, entrato a far parte dell’agenzia dopo essere stato prelevato da un penitenziario federale – dove è rinchiuso per omicidio – e reclutato da Donald Fitzroy (Billy Bob Thornton). Se inizialmente Gentry riveste il classico ruolo di mercenario, grazie alla fedeltà dimostrata, gli viene concesso di diventare un agente altamente qualificato. La missione a Bankok però rivela a Court il lato oscuro dell’organizzazione per cui lavora, costringendolo alla fuga. Incaricato dai piani alti, l’ex agente Lloyd Hansen (Chris Evans) gli mette una taglia sulla testa e Gentry si ritrova a essere il bersaglio di una caccia all’uomo aperta in tutto il mondo. Ad aiutarlo, la collega Dani Miranda (Ana de Armas), la Bond Girl di No Time To Die, che gli coprirà le spalle fino all’ultimo.
The Gray Man (2022). (L to R) Ana de Armas as Dani Miranda, Ryan Gosling as Six.
Foto: Paul Abell/Netflix © 2022
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In The Grey Man, nonostante il totale caos dominante tra una Praga distrutta e in fiamme, esplosioni e spettacolari inseguimenti, niente potrebbe essere più in ordine. Ryan Gosling diventa “un eroe analogico in un mondo digitale”; Ana De Armas – che presto approderà su Netflix nei panni della divina eterna Marylin Monroe – dà vita ad un personaggio che unisce incredibile fascino e innegabile talento; Rege-Jean Page debutta nel suo primo ruolo cinematografico e con fatica riesce ad abbandonare i panni del sensuale conte di Bridgerton. Ma, a schierarsi sul fronte opposto a quello di Gosling, c’è Chris Evans che dimentica – momentaneamente – il senso della giustizia di Captain America per diventare un supervillan psicopatico dal baffo nostalgico. E a chi gli chiede come è stato passare al lato oscuro, lui risponde divertito: “E’ stato semplicemente magnifico”.
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The Grey Man recensione: il battesimo action di Ryan Gosling tra James Bond, Jason Borne e Fast and Furious
Spettacolare agli occhi e nostalgico nell’animo, The Grey Man si insinua, seppur con fatica, tra i grandi classici dell’action movie: il personaggio di Ryan Gosling, palestrato e sempre in t-shirt attillata e jeans, ha il pregio di aggiungere al classico ritratto dell’eroe alla Mission Impossibile quell’umanità necessaria per fare breccia nel cuore del grande pubblico. Inoltre, i fratelli Russo dimostrano, ancora una volta, grande maestria nel dominare un genere come quello dell’action movie affiancando, alla fedeltà, una personale chiave di lettura che nasce prima di tutto da una grande passione. Nella frase pronunciata da Gosling, Sono Six, perché il 7 era già occupato, c’è l’orizzonte del nuovo cinema che, spesso schiacciato dal peso della storia, ricerca l’instabile equilibrio tra il grande tributo ai capostipiti del genere (James Bond, Jason Borne, Fast and Furious in questo caso) e la giusta dose di innovazione.
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The Gray Man (2022). Chris Evans as Lloyd Hansen. Cr. Paul Abell/Netflix © 2022
