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Eugenio Scalfari, le due mogli e la bigamia: i grandi amori della sua vita

Il giornalista e fondatore di Repubblica, scomparso il 14 luglio a 98 anni, ha raccontato in diverse interviste il rapporto che lo legava alla prima moglie e alla sua amante, che poi avrebbe sposato

di Beatrice Anfossi | 14 Luglio 2022
Foto: Ipa

La bigamia di Eugenio Scalfari non è mai stata un mistero. L’amore per due donne, in particolare, ha rappresentato il fil rouge di tutta la sua esistenza. Un’esistenza sicuramente intensa, che si è conclusa oggi, 98 anni dopo, lasciando il mondo del giornalismo un po’ più vuoto e desolato. Sulle due donne di Eugenio Scalfari ci sarebbe molto da dire, a partire dal fatto che le loro vite, loro malgrado, si sono intrecciate in maniera indissolubile.

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A scavare in questo curioso rapporto a tre sono state in particolare due interviste, una del 2011 rilasciata al “suo” L’Espresso in occasione dell’uscita del libro Scuote l’anima mia Eros; l’altra invece concessa per il 90esimo compleanno a Concita De Gregorio, che ha intervistato il fondatore di Repubblica per l’inserto D Donna. Come detto, la bigamia di Scalfari era a suo modo risaputa, ma raramente prima di allora il giornalista aveva parlato apertamente delle due donne della sua vita. La prima è Simonetta De Benedetti, sposata nel 1950, dal quale Scalfari ha avuto due figlie: Enrica e Donata.

Eugenio Scalfari mogli: chi era Simonetta De Benedetti

Figlia dello storico direttore de La Stampa Giulio De Benedetti, Simonetta è stata una delle prime fotoreporter italiane e, nel 1976 ha fondato a Roma l’Agf – Agenzia Giornalistica Fotografica, passata poi nelle mani della figlia Enrica. Simonetta è scomparsa nel 2006, a 85 anni. La seconda donna della vita di Scalfari è invece Serena Rossetti, sua attuale moglie e vedova. I due si sono sposati nel 2008, ma le loro strade si erano incrociate molto prima.

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Come ha raccontato lo stesso Scalfari, infatti, per ben 43 anni entrambe le donne hanno fatto parte della vita del giornalista consapevoli della loro presenza reciproca. “Nessuna delle due era subordinata all’altra”, ha raccontato Scalfari. “Sapevano l’una dell’altra. Provavo a stare con una sola delle mie donne. Ma era come se tentassi di tagliarmi una gamba, un braccio e metà del cervello”. E infatti una volta privato della compagnia della prima, il fondatore di Repubblica si è potuto dedicare con tutto se stesso alla seconda. Come detto, si tratta di Serena Rossetti, già all’epoca – parliamo degli anni Settanta – segretaria di redazione prima de L’Espresso e poi de La Repubblica.

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I rapporti con il gentil sesso ovviamente non si sono fermati qui, perché lo stesso Scalfari ha ammesso di aver tradito più volte la prima moglie. Ma lei, a quanto pare, alla cosa non dava troppo peso: “Sentiva il radicamento della nostra unione”, aveva detto il giornalista a Concita De Gregorio. “Non conoscevo senso di colpa. Insieme ridevamo della psicanalisi”. “Ho amato molte donne“, concludeva Scalfari, “se con amare s’intende l’appetito del corpo”. Perché di certo, per conquistare l’appetito del suo intelletto, ci voleva ben altro.