Il giornalista e conduttore de La Vita in Diretta Alberto Matano ieri ha detto “sì, lo voglio” al suo compagno di una vita, Riccardo Mannino. I due hanno sempre mantenuto la loro relazione ben lontana dai riflettori, ma di recente Matano ha deciso di aprirsi con il suo affezionato pubblico sulla sua vita privata. Dal coming-out fino all’annuncio delle nozze, Alberto con eleganza e delicatezza ha espresso tutta la sua voglia di comunicare a tutti il suo amore per Riccardo. Fino a poco tempo fa non si conosceva molto di quest’ultimo, ma ciò che sappiamo oggi è che ha 55 anni ed è un avvocato cassazionista di successo.
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Nonostante la sua nota riservatezza, Alberto ha concesso un’intervista a cuore aperto al Corriere della Sera nel quale ha parlato in completa sincerità della sua adolescenza difficile e dell’incontro con Riccardo, l’uomo che gli ha cambiato la vita. Il giornalista ha dichiarato: “Sono quindici anni che stiamo insieme. Durante una cena, un paio di mesi fa, Mara, la nostra amica del cuore che oggi celebrerà il nostro matrimonio, ha detto che sarebbe stato bello che noi ci sposassimo. Riccardo ha subito detto di sì. Era euforico. Io anche ero contento. Poi, nel fine settimana, sono entrato in crisi. Ho pensato a tutto quello che ci circondava, alla dimensione esterna di qualcosa che ci riguardava così privatamente. La sera, a casa, abbiamo parlato, abbiamo discusso, ci siamo accapigliati, ci siamo abbracciati e abbiamo deciso che sì, era la cosa giusta da fare”.
Foto: Instagram @albertomatano
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Tra dubbi e incertezze alla fine Alberto si è convinto a coronare un amore senza limiti, un amore “che merita un vestito formale”, come lo ha definito lui. Subito dopo il giornalista ha parlato della sua adolescenza difficile, caratterizzata principalmente dall’esclusione da parte dei suoi coetanei, dall’isolamento e dal mostro del bullismo: “Attorno ai 14 anni mi sono accorto con dolore che non crescevo. I miei amici erano almeno venti centimetri più di me. E allora la mia stanza si chiuse a chiave, come un riparo dal mondo. Ho combattuto, non mi sono piegato. Mi sono detto che ce la dovevo fare. Ho trovato la forza e tutto quello che di buono mi sta accadendo è figlio di quella volontà di non subire. In terza liceo, dopo un’estate, sono cresciuto e sono diventato come sono ora”.
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Alberto Matano nozze marito: “Ciò che mi rende felice è lo sguardo di Riccardo”
Passata l’adolescenza, Alberto ha preso una decisione molto difficile che lo ha portato a riflettere su se stesso. A 24 anni ha deciso di concludere una relazione molto importante che ha causato 10 anni di completo smarrimento. A questo proposito ha rivelato: “Cercavo un’appartenenza, anche esasperata. […] Un’identità chiusa stava stretta. Una mia amica psicoterapeuta un giorno mi ha parlato del continuum psicosessuale come di un punto dove ciascuno di noi si può trovare, che non è mai uguale a quello di un altro. Poi è arrivato Riccardo e tutto, nella mia vita, si è stabilizzato. La mia stabilità è stata una persona, non un’identità“. Dopo essere arrivato a questa consapevolezza è arrivato lo scoglio che molte persone che non si vogliono riconoscere in un’etichetta devono affrontare: i genitori; genitori che spesso non capiscono o non accettano.
Matano ha spiegato di essere sempre stato supportato da loro. Per questo ha deciso di aprirsi: “Per loro non è stato semplice, nelle prime ore, accettare tutto questo, lo capisco. Poi da quel momento sono stati sempre al mio fianco, sempre accoglienti, solidali. Ora Riccardo viene vissuto come il quarto figlio. Oggi due cose mi fanno davvero felice: lo sguardo di Riccardo e la partecipazione serena dei miei genitori a questo momento“. A volte, anche il giudizio della società non è semplice da affrontare. Tuttavia, Matano ha rivelato: “Siamo travolti dall’affetto di persone che capiscono che siamo due anime che si sono cercate e trovate. Due persone che si amano. Tutto qui. Ed è bello […]”. E finalmente l’amore che lega Alberto e suo marito Riccardo è stato suggellato dal loro matrimonio, circondati da moltissimi amici e parenti. Se le favole esistono, loro ne sono l’esempio.
Foto: Instagram @mara_venier
