Flop, aria di cambiamento, innovazione, contratto sospeso: sono solo alcune delle voci circolate in queste settimane sul web e sui giornali cartacei in merito al destino di Barbara D’Urso. C’è già chi parla della fine di un’epoca televisiva, quella d’Ursiana, fatta di lacrimucce e risate, intrattenimento e informazione a basso budget e chi invece si dispera pensando che potrebbe non ritrovare più il proprio spirito guida, in onda tutti i giorni alle 17 – minuto più, minuto meno – su Canale 5, come accade da ben quindici anni. Un grande cambiamento che spaventa molti e che fa invece tirare un sospiro di sollievo ad altri.
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Ma dove starà la verità? Se dovessimo tener conto dei rumors comparsi in seguito all’indiscrezione lanciata da Dagospia, Barbara d’Urso dovrebbe essere in procinto di abbandonare Mediaset, in seguito a un mancato rinnovo da parte di Pier Silvio Berlusconi. Al contrario, se dovessimo far fede ad alcune indiscrezioni arrivate in redazione (secondo le quali il tutto sarebbe una grande bufala) e alle parole pronunciate dalla stessa conduttrice sul suo profilo Instagram, dovremmo invece aspettarci un prolungamento del suo quotidiano di infotainment, Pomeriggio Cinque, e una seconda edizione de La Pupa e il Secchione Show. Poco importa. Ciò che invece tutto questo polverone può lasciarci è un pensiero più profondo e critico sul tanto auspicato, e talvolta temuto, ricambio generazionale.
Barbara d’Urso e Silvio Berlusconi, Pomeriggio Cinque – Foto: Mediaset
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Mediaset è davvero pronta a salutare una professionista come Barbara d’Urso, mattatrice di talk-show e di reality show, per lasciare spazio a nuovi conduttrici e/o conduttori? A nostro avviso no, per un motivo molto semplice: la linea editoriale della rete ammiraglia del Biscione non sembra aver subito alcuna variazione sostanziale. Anzi, il suo palinsesto sembra prevedere sempre di più un ritorno della trasmissioni di infotainment (informazione e intrattenimento), punto all’occhiello proprio della d’Urso. Varrebbe dunque la pena sostituire la d’Urso per assegnare la stessa tipologia di programma ad un nuovo volto, con il rischio che non piaccia ai telespettatori? Secondo noi, almeno per il momento, assolutamente no. Il tanto ambito rinnovo, infatti, dovrebbe forse partire da una vera e propria rivoluzione nel modo di Canale 5 di raccontare il nostro bel Paese.
Superato questo tema, tentiamo di ragionare in una prospettiva più ampia e proviamo a capire cosa realmente sta cambiando in tv. La risposta, che si parli di Mediaset, Rai o Sky, potrebbe essere solo una: la gestione dei talent. Dimenticatevi i contratti di un tempo, quelli con cifre da capogiro ed esclusività cui eravamo abituati, e preparatevi ad accordi sempre più limitati nel tempo, facilmente rescindibili. In questo discorso più ampio può rientrare quindi perfettamente il caso che vede protagonista la conduttrice Barbara d’Urso: i broadcaster nazionali, infatti, hanno la necessità di diventare sempre più competitivi nei confronti delle grandi piattaforme streaming – come Netflix e Disney+ – e per questo devono abbandonare l’idea di avere pochi talent fissi, con la possibilità che rimangano in panchina anche per mesi, o anni, se non c’è il prodotto giusto per loro, per puntare su un portfolio più ampio di risorse artistiche.
Barbara d’Urso, La Pupa e il Secchione Show 2022 – Foto: Ufficio stampa Mediaset
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Barbara d’Urso, la fine di un’era o l’inizio di un nuovo capitolo televisivo? Conclusione…
Su queste fondamenta potremmo quindi ipotizzare che la d’Urso possa firmare con Mediaset un contratto (che non sia d’esclusiva) che comprenda solo Pomeriggio Cinque: ciò consentirebbe un taglio netto sul budget e anche una maggiore libertà per la stessa conduttrice che potrebbe finalmente avere modo di sperimentare nuove strade, lontana dalla Casa che l’ha ospitata per tutta la sua carriera, eliminandosi allo stesso tempo il fastidioso appellativo di “Regina del trash”. In caso contrario, Mediaset potrebbe perdere una risorsa importante che nel bene o nel male fa parlar di sé e che solo anche per questo motivo attira l’attenzione di pubblico e critica, generando interazioni.
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