Donatella Versace è un’icona vivente, è innegabile. Vogue ha deciso di omaggiarla rendendola la protagonista della copertina del numero di marzo in uscita. La Signora della Moda si è raccontata in un’intervista che delinea la storia della donna a capo di una delle più grandi e importanti maison di moda del mondo. Grazie alle sue idee innovative, Donatella ha avuto il merito di aver vestito alcune delle star più in vista della contemporaneità.
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Donatella ha esordito affermando: “Le interviste mi innervosiscono sempre un po’. Tra l’altro continuo a chiedermi perché avete scelto me per questa copertina, un giorno me lo spiegherete”. Il racconto si sviluppa dagli anni ’90, da quando lei stessa ha supportato e lanciato la figura della top model come modella con una personalità forte e decisa. Ad oggi, ha confessato di essere ancora amica di moltissime super modelle che lei stessa ha lanciato. Ha raccontato di avere con loro un rapporto di sorellanza. Inoltre, il brand si è schierato apertamente dalla parte del body positivity, facendo sfilare durante queste settimane modelle curvy in mini dress super sensuali.
Foto: Ufficio Stampa Condé Nast
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La Signora Versace ha continuato l’intervista parlando delle difficoltà che le donne affrontano ogni giorno nel tentare di affermare la loro forza e la loro personalità: “C’è ancora molto da fare, ma mi sembra che abbiamo tirato fuori un’attitude diversa. Anche perché noi donne abbiamo qualcosa in più. Abbiamo un’intelligenza emotiva maggiore e una capacità a livello manageriale di farti sentire parte di un’azienda, di un percorso, che gli uomini non hanno”. In seguito, la stilista ha parlato della direzione intrapresa dal brand negli ultimi anni. Una nuova rinascita creativa collegata all’evoluzione personale della stilista. Ha dichiarato: “La morte di mio fratello è stata così brutale che ho passato anni in stato di shock, senza farmene una ragione. Il nostro rapporto era complice, io ero la sua ombra, vivevamo insieme sul lavoro e nel privato. Ricordo ancora di quando organizzava queste grandi feste e poi all’improvviso andava via, dicendomi ‘fai tu, io vado a letto’. E io lì, a intrattenere le rockstar”.
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Donatella Versace Vogue: “Donatella non si diventa, si nasce!”
Donatella ha continuato: “Agli inizi, sono stata insicura, mi sentivo gli occhi del mondo addosso, sentivo nell’aria della diffidenza. Ero lì, a fare il direttore creativo, non certo perché qualcuno mi aveva promossa, ma perché dovevo sostituire lui. Cercavo di seguire la corrente del minimalismo, ma non era il mio stile”. A questo punto, ciò che viene più naturale chiedersi è: Donatella si nasce o si diventa? La risposta della diretta interessata è spiazzante: “La verità? Così lo sono sempre stata. Quindi sì, Donatella si nasce”.
Foto: Instagram @donatella_versace
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