“Questa sera voglio parlarvi di una cosa che fino a qualche mese fa non avevo: l’autostima”, così ha inizio il lungo monologo di Madame nell’ultima puntata de Le Iene andata in onda martedì 2 novembre su Italia 1. “L’autostima cos’è? È amare se stessi. Comprendersi, accettarsi, perdonarsi. Dobbiamo imparare ad amare tutto di noi, anche le parti peggiori, quelle che ci fanno soffrire e che vorremmo cambiare. Ma se proviamo a cambiarle odiando tutto ciò che siamo, facciamo un casino”.
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“L’assenza di autostima è una brutta bestia, se non ce l’hai senti di non valere nulla”, racconta Madame svelando per la prima volta in diretta tv tutto ciò che per molto tempo ha nascosto dietro la maschera di un’artista forte e sicura di sé, che in realtà non esisteva. “L’anno scorso sono stata ospite ad X Factor per ben due volte e prima di salire sul palco ero da sola dentro il camerino, e piangevo dicendo ‘Ma cosa ci faccio qui? Io non me lo merito’ e non mi riconoscevo, non mi amavo”.
Nicola Savino e Madame, Le Iene – Foto: Ufficio stampa Mediaset / Credits ph. Daniele Schiavello
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“La verità è che sono stata di merda per anni. Pure a Sanremo con il disco d’esordio in uscita; insomma stavo male sempre. Ansiolitici come fossero acqua, stomaco chiuso: non mangiavo, non dormivo, era un circolo vizioso”, Madame svela così una parte di sé che non conoscevamo e che può essere sicuramente di buon esempio per moltissimi giovani che la seguono nel comprendere che la perfezione non esiste, e non può esistere. Basta solo accettarsi per come si è, anche nelle imperfezioni. “Ad un certo punto è andata pure peggio – continua Madame – All’improvviso nella mia vita era tutto vuoto, senza un senso. E mia madre, la mia casa, il mio cane, la musica: niente, vuoto”.
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Madame Le Iene: “Sono stata molto male per anni”
“Chiedevo alla gente: ‘Potete dirmi che senso ha, che senso date alla vostra vita?’. Da sola non riuscivo più a capirlo”, un monologo forte quello di Madame sull’autostima che sprona ognuno di noi ad amarsi per come è. “È stato orribile, un dolore atroce. E in quel momento ho scritto persino una delle mie frasi più belle: ‘Non ho paura di morire ma ho paura di voler morire‘. Poi mi sono detta basta”. Da qui il messaggio di speranza: “Ho iniziato a lavorare ogni giorno per trovare un senso; ho guardato in faccia l’ansia che mi aveva sempre accompagnata e ho trovato il modo per eliminarla. Non possiamo rovinarci la vita perché abbiamo paura di soffrire o di morire. Per me capirlo è stata una rivelazione: Ho imparato a non essere schiava della fretta, a godermi i silenzi, il buio. Ad accettare me”.
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