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Veronica Vitale e Transparent, il suo inno contro ogni forma di bullismo e discriminazione

Transparent è il nuovo brano di Veronica Vitale I-VEE, artista e produttrice musicale d’avanguardia di origine italiana che negli ultimi dieci anni ha conquistato gli Stati Uniti

di Redazione Rumors.it | 26 Ottobre 2021
Foto: Ligia Cuevas Johnson

Veronica Vitale I-VEE è una pianista, imprenditrice per l’industria discografica statunitense, attivista per i diritti dell’infanzia, per l’emancipazione femminile e per lo sviluppo sostenibile, socialmente impegnata nella lotta contro il bullismo e l’abuso di potere. Ha da poco pubblicato il suo singolo Transparent, un inno che abbraccia i temi a lei più cari. Noi di Rumors.it abbiamo avuto il piacere di intervistarla per conoscerla di più e farci raccontare i retroscena ed il significato del suo nuovo singolo.

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Prodotto negli Stati Uniti da Visionary Vanguard Records e distribuito da AMA Amadea Music e The State51 Conspiracy, Transparent è un canto di rinascita e difesa contro ogni forma di bullismo, abuso di potere e di autolesionismo. È un brano le cui sonorità si collocano all’interno di un genere musicale futurista, definito da Veronica Vitale “Musica Liquida e Genere Fluido” di cui l’artista è pioniere e firmataria del Manifesto dell’Arte.

Foto: Ufficio Stampa

 

Ciao Veronica, ti chiederei di presentarti e di indicare a che genere musicale ritieni di appartenere?

Se posso usare una frase unica per descrivermi io sono un guerriero della luce e per quanto riguarda il genere musicale siccome non mi riconoscevo in nessun genere, con il tempo dopo aver fatto un po’ di esperienza e aver appreso il meglio di tutti i generi musicali, ho voluto portare il pop ad un livello diverso e ho creato quello che è il mio genere musicale che si chiama fluid-liquid, ovvero musica liquida, musica fluida. Inoltre rispecchia molto il movimento del fluidgender che sta prendendo il sopravvento del mondo, perché io credo in un messaggio di unità, senza discriminazione ma inclusione.

Tu sei un’attivista nel campo dei diritti umani, femminismo, diritti infantili e tantissimi altri temi importanti che spesso i giovani tendono a tralasciare. Secondo te in che modo i giovani possono sensibilizzarsi e avvicinarsi sempre di più a temi del genere? Qual è il tuo consiglio?

Noi abbiamo mezzo che è molto importante che è Internet, l’importante è saper usare Internet con cultura, educazione, ma anche con tanta attenzione, perché molto spesso vediamo che delle persone utilizzano i social network semplicemente per distribuire odio gratuito, senza conoscere il soggetto che abbiamo davanti. Per quanto riguarda temi delicati come persone che appartengono a categorie “diverse”, a me da fastidio usare la parola diversa perché io non uso mai etichette per niente e per nessuno, perché le etichette ci limitano nel nostro essere straordinari. Io vedo le persone, le anime un po’ come luce e quindi per me possiamo essere degli esseri umani aperti a tantissime possibilità, quindi secondo me bisogna solo aprirsi senza stereotipi, senza pregiudizi e partendo dall’idea di vivere in un mondo in cui possiamo essere tutto, essere gentili è una buona scelta.

Foto: Ligia Cuevas Johnson

 

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Essere trasparenti, mi verrebbe da dire… Proprio come il titolo del tuo ultimo singolo. Il video esprime al meglio il significato della canzone, anche per chi non comprende l’inglese e dunque il testo. Nonostante sia abbastanza esplicativo, cosa vuoi trasmettere? E l’idea del video è nata da te?

Io innanzitutto voglio dire che sono co-produttrice esecutiva di tutto, sia per quanto riguarda la musica, sia per quanto riguarda il video perché mi piace seguire a 360 ° l’intero progetto e per quanto riguarda il messaggio che vorrei trasmettere, è un senso di rinnovo, di rivoluzione, come la luce che si libera da un grande, lungo tunnel di oscurità. Ti dico anche la mia storia, io sono un’artista internazionale ma la mia storia è stata più viva e attiva da 10 anni a questa parte ma all’estero. Io però con il desiderio di raccontare la mia storia anche in Italia, arrivo portando un cambiamento che è la consapevolezza, la realizzazione di se stessi, ma soprattutto il coraggio di non aver paura di diventare ciò che sei destinato a diventare, ciò che vuoi essere.

A chi ti riferisci con questo singolo? Dal discorso mi sembra di capire che non ti piace etichettare nulla, ma se dovessi individuare un target specifico, senti di mandare questo messaggio di più ai giovani oppure anche a persone più grandi?

Io ho avuto la fortuna di nascere nel 1988, quindi trovandomi nei miei 30, sono veramente nel centro di ciò che può essere domani, e ciò che è stato ieri, e porto quindi un po’ la testimonianza. Se noti, anche in Italia, ma nel mondo in generale, c’è stata questa volontà di voler annientare come pensiero e come potenza di parola, le persone nate nella mia generazione (’88-’89-’90-91). Sono persone che però avevano la testimonianza anche di quello che abbiamo avuto ieri. Noi abbiamo la possibilità di creare quello che è il ponte con la generazione che sarà, quindi il mio target è sinceramente sia il bambino che nasce domani o che è nato oggi, sia un’adolescente che è a scuola, ma anche le persone più adulte, genitori ma soprattutto i genitori, perché le pensi anche al messaggio di Transparent – che è contro il bullismo e contro l’abuso di potere – alla fine, quando vai a scuola, la prima categoria importante sono gli insegnanti, che molto spesso non si accorgono di nulla.

Foto: Ligia Cuevas Johnson

 

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Tu scrivi e componi la musica da sola perché credi che nessun altro possa esprimere al meglio quello che effettivamente provi? Per te quanto è importante un team di collaboratori nel processo di scrittura?

Quando ho fondato la mia casa discografica (perché a un certo punto io ho deciso di creare tutto a seconda di uno stampo particolare che volevo trasmettere, quando mi sono accorta che molto spesso anche i giornalisti o comunque le fonti di comunicazione mi raccontavano parzialmente o non mi mettevo nella categoria in cui appartengo), ho deciso di costruire tutto da zero ed ho creato il mio team selezionandolo in base al loro valore umano, alle capacità creative e di talento. Quando si parla di scrittura e di composizione io credo che ci sono dei sentimenti che sei capace di scrivere soltanto tu quando ti arriva quel momento di totale smarrimento, tristezza o felicità… Sono delle esperienze che tu senti come un fulmine dentro al cuore, e quella appartiene a te, ma è anche una dote innata perché non tutti gli artisti sono nati per comporre canzoni per sé stessi, però a me piace anche collaborare con tantissimi artisti, specialmente se hanno talento e grandi capacità compositive, se sanno relazionarsi all’essere umano, alla vita e al mondo. Quelli sono sempre i benvenuti perché a me non interessa se sono famosi o meno, l’importante è avere quel talento, quella luce dentro che non può essere artefatta.

C’è qualche artista che influenza il tuo stile e la tua produzione?

Attualmente non tant,o però ci sono degli artisti che amo particolarmente. Io sono cresciuta ascoltando Mango e quando avevo 17 anni, per esercitarmi, non cantavo canzoni femminili ma quelle maschili, per evitare di prendere le sembianze sonore di una Giorgia o una Pausini, e quindi direi che Mango è sicuramente una mia ispirazione. Un altro artista preferito è Eminem che è il rapper più famoso del mondo e attualmente anche Billie Eilish, perché ritengo che sia stata un grande schiaffo alla discografia mondiale. In America eravamo abituati a donne come Shakira, Beyoncé, Rihanna e poi è arrivata questa ragazza (e ci somigliamo molto), che con i piedi per terra e occhi puntati alle stelle ha spaccato tutto. Ti concludo dicendo che il problema essenziale dell’Italia che io sto affrontando dal 2010 (da quando poi mi sono trasferita in Germania e poi successivamente due anni dopo negli Stati Uniti) è che non si ascoltano i talenti ma soltanto i talent show e questa è una cosa che non va bene, perché se il talento vero bussa alla tua porta come accaduto con Billie Eilish, e tu chiudi la porta, talenti come lei (che oggi ha 100 milioni di followers e due bilioni di visualizzazioni), non nascono in Italia, e noi in Italia ce li abbiamo questi talenti. Possono chiudere e sbatterti in faccia tutte le porte che vogliono, ma ricordati che quando l’opportunità non bussa, la porta la puoi costruire tu.

Quali sono i tuoi progetti o idee future?

Sicuramente io abbraccio molto il presente, quello che sta accadendo adesso è emozionante e stiamo certamente preparando il tour per il 2022 partendo dagli Stati Uniti, ed è in lavorazione il documentario sulla mia vita che abbiamo girato in 8K insieme al allo studio Red Digital Cinema a Los Angeles. É una cosa bellissima perché racconta la storia di come da zero si arriva al successo senza compromessi sulla lunga strada verso la felicità. Questi sono i miei due progetti più voluti, assieme all’album Inside the Outsider, in uscita nel 2022.

Foto: Ligia Cuevas Johnson