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Lo scontro per il futuro del Ddl Zan continua: Chiara Ferragni contro Matteo Renzi

Sui social un nuovo dibattito per quanto riguarda il disegno di legge contro l’omotransfobia, i nuovi protagonisti sono Renzi e la Ferragni, tra post social e repliche pubbliche

di Redazione Rumors.it | 6 Luglio 2021
Foto: Instagram

I Ferragnez, schietti e sinceri come sempre, tornano protagonisti di un nuovo scontro sui social, sempre per quanto riguarda il disegno di legge contro l’omotransfobia. La coppia si sta spendendo moltissimo per il destino del ddl Zan. In questa nuova occasione però, nella discussione è entrato anche Matteo Renzi, dopo una critica pubblica fatta da Chiara nei propri social, in cui ha affermato: “L’Italia è il Paese più transfobico di Europa. Ed Italia Viva (con Salvini) si permette di giocarci su”, accompagnata da una foto di Matteo Renzi e la scritta sotto: “Che schifo che fate politici“.

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Questa affermazione ha infatti mosso il leader di Italia viva, che ha deciso di replicare: “Entra nel dibattito sulla Legge Zan dicendo ai suoi 24 milioni di follower ‘Che schifo che fate politici’, con la mia faccia. Sono pronto a un dibattito pubblico con la dottoressa Ferragni, dove vuole e come vuole. Sono sempre pronto a confrontarmi con chi ha il coraggio di difendere le proprie idee in un contraddittorio. Se ha questo coraggio, naturalmente”. Una risposta che non ha potuto non smuovere Fedez, che è intervenuto nella conversazione scrivendo su Twitter: “Stai sereno Matteo, oggi c’è la partita. C’è tempo per spiegare quanto sei bravo a fare la pipì sulla testa degli italiani dicendogli che è pioggia”. Il Ddl Zan è una questione che i Ferragnez hanno molto a cuore, e lo testimonia l’intervento che aveva fatto Fedez sul palco del Concerto del primo maggio, quando aveva attaccato la Lega, accusando anche la Rai di censura.

Chiara Ferragni Ddl Zan

Foto: Instagram

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Italia Viva, così come la Lega, sta chiedendo modifiche al testo di legge, per fare in modo che questo passi in Senato. Come infatti ha cercato di giustificare Renzi in un’intervista a Repubblica, l’idea dei partiti è :”Meglio un compromesso che nessuna legge“. Ma è stata proprio questa affermazione a scatenare la critica della influencer. Renzi però non ha mollato la presa, e ha deciso di rispondere: “Ho sempre difeso la Ferragni da chi la criticava quando postava dagli Uffizi o da chi vorrebbe minimizzare il ruolo degli influencer. Lo faccio anche oggi. Fa bene Chiara Ferragni a dire quello che pensa. Solo che da lei mi aspettavo qualcosa in più di una frasina banale e qualunquista. Dire che i politici fanno schifo è il mediocre ritornello di chi vive di pregiudizi. Da una persona che stimo mi aspetterei un confronto nel merito. Perché sapete chi fa davvero schifo in politica? Fa schifo chi non studia, chi non approfondisce, chi non ascolta le ragioni degli altri, chi pensa di avere sempre ragione. Io ho firmato la legge sulle unioni civili, mettendoci la fiducia: quella legge dura più di una storia su Instagram. Per firmarla ho preso insulti, ho rischiato la vita del governo, ho fatto compromessi”.

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Chiara Ferragni Matteo Renzi: lo scontro con il politico sui social

Ma non solo, ha continuato il leader: “La politica è serietà, passione, fatica: non è un like messo per far contenti gli amici. Se Chiara Ferragni vuole confrontarsi sugli articoli 1, 4, 7 della legge Zan e sugli emendamenti Scalfarotto io ci sono. Se Chiara Ferragni vuole conoscere come funziona il voto segreto al Senato, ai sensi dell’articolo 113.4 del Regolamento, io ci sono. Se Chiara Ferragni vuole discutere, criticare, approfondire io ci sono. Ma sia chiaro. La politica, cara Ferragni, è un’attività nobile e non fa schifo. E la politica si misura sulla capacità di cambiare le cose, non di prendere i like. Quando tutti mi dicevano che non dovevamo cambiare Conte noi non abbiamo seguito l’onda social: abbiamo ragionato con la nostra testa e grazie al nostro coraggio è arrivato Draghi. E le cose vanno meglio. Anche allora gli influencer ci attaccavano e ci insultavano. Anche allora noi siamo andati controcorrente. E abbiamo vinto“.

 

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