Raffaella Maria Roberta Pelloni, in arte Raffaella Carrà, ci ha lasciato. Passerà però alla storia come la regina della televisione italiana, titolo acquisito sul campo e dovuto ai suoi innumerevoli successi che si sono prolungati nell’arco di poco meno di cinquanta anni. Da Canzonissima a Domenica In, dall’iconico Pronto Raffaella a Fantastico, passando per il Festival di Sanremo, il programma tv più seguito e difficile da condurre.
Ma non c’è solo la televisione nella carriera della Carrà, che, soprattutto ai suoi esordi, ha recitato per i grandi nomi della commedia italiana: Mario Bonnard, Alessandro Blasetti, Mario Camerini, Florestano Vancini fino a lavorare per una produzione internazionale, Il colonnello Von Ryan di Mark Robson, dove incontrerà uno dei più grandi miti della canzone e, più in generale, dello spettacolo: Frank Sinatra.
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Una vicenda poco chiara, ma che per molti non fu solo un incontro professionale, almeno per il cantante di New York, ai tempi cinquantenne, che si invaghì (innamorò?) di questa bellezza italiana di appena 22 anni. Ci fu una storia? Non si sa, ma qualcosa ci fu con The Voice che la invitava a cena dopo le riprese e le fece dono di una collana di perle e lei che, a quanto pare, resistette ai suoi occhi blu “assassini”.
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Morto Sinatra, scomparsa anche la collana, rubata in un grande albergo di Milano e mai più recuperata, non c’è traccia di quella liaison. La Carrà tornerà nel corso degli anni sulla vicenda aggiungendo degli elementi, ma senza entrare troppo nel particolare con grande signorilità, così come signorile e discreto è stato il modo con cui ha sempre vissuto la sua vita privata, con amori di lunga data come quelli con Gianni Boncompagni e Sergio Japino: storie più mature rispetto ai flirt di gioventù con Little Tony e il campione della Juventus Gino Stacchini.