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Valentina Caruso: fascino, competenza e cultura di un ex “maschiaccio”

Competenza tecnica e passione, ma anche pratica sportiva fin da piccola per Valentina Caruso che in questa intervista ci racconta del suo lavoro e dei suoi hobby e di quando si è tesserata in quella squadra di soli maschi…

di giuseppe | 29 Giugno 2021
Foto: Instagram @valentinacarus0

Di giornaliste sportive belle e preparate ce ne sono tante.Le donne non sono più, e giustamente, relegate a mere presenze mute chiamate, al limite, a enunciare i risultati della schedina come è stato fino al recente passato. Ora intervengono nei programmi che si occupano di calcio intervistando i protagonisti e discettando di schemi tattici e strategie. Tra queste spicca Valentina Caruso che oltre alla competenza tecnica può vantare anche una certa pratica, è proprio il caso di dirlo, sul campo.

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Valentina ha praticato lo sport più bello del mondo fin da giovanissima, e non, badate bene, in un semplice cortile, come più o meno chiunque di noi ha fatto da piccolo. La Caruso si è tesserata in una squadra che successivamente ha raggiunta la serie D e per giunta composta da maschi, come lei stessa ricorda: “Ho giocato nel Flumini Quartu, in quel periodo non c’erano squadre femminili, ed essendo i settori giovanili misti, ho giocato solo con maschietti. C’era una squadra femminile, ma erano tutte ragazze più grandi, dai 20 in su, ed io avevo 10/12 anni”.

Foto: Ufficio Stampa

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In ogni caso nessun problema: non c’erano discriminazioni, né da parte dei compagni di gioco, né da parte degli allenatori ed è una sorpresa considerando che ancora oggi, nel 2021, si sentono brutte storie di sessismo. Valentina, invece, è sempre stata libera di giocare senza per questo scalfire minimamente la sua femminilità che esprime nei tratti e nell’eleganza, mentre la tempra è quella di un “maschiaccio”.

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A quell’età ero un maschiaccio, giocavo a calcio o con le macchinine telecomandate. Le bambole le buttavo, ci rimanevo anche male quando me le regalavano, perché mi divertivo di più con giochi che poi alla fine erano da maschietti – ha dichiarato Valentina – Magari altre mamme storcevano il naso, nel vedere una bambina giocare a calcio in mezzo ai maschi, ma i miei genitori mi hanno sempre lasciato fare, erano contenti, e hanno fatto bene perché poi quella passione è diventata anche una professione per me”.

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Non solo tanto sport, ma anche un retroterra culturale saldo e consapevole. Valentina è laureata in Lettere con indirizzo in Archeologia: è una laurea specialistica che non si sceglie a caso, ma per una vera passione che nella sua terra riesce ad esprimere al meglio. La Sardegna, infatti, ha un patrimonio archeologico vastissimo e grazie a lei anche noi di Rumors abbiamo potuto scoprire le bellezze di Cagliari sotterranea con cripte, catacombe e addirittura un laghetto naturale. Una passione quella dell’antichità che da adolescente le ha fatto scaturire un altro grande suo interesse: “Per quanto riguarda la recitazione, nasce tutto dalla passione per l’antichità. Quando ero ragazzina a scuola, avevo una professoressa molto sensibile al teatro greco, oltre che romano; da lì ho iniziato ad appassionarmi, e ho pensato di fare teatro”.

Valentina Caruso

Foto: Instagram @valentinacarus0

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Per questa giovane donna, ricca di interessi, è iniziato tutto nella sua amata terra d’origine: la Sardegna. Dalle gloriose realtà locali come Videolina e Tele Costa Smeralda è volata verso Quelli che il calcio di Simona Ventura e l’universo di Sky Sport. Per il futuro ci sono tanti impegni lavorativi con Sky e con Radiolina più altre occasioni che si tacciono per scaramanzia, ma che siamo sicuri si realizzeranno. Nel frattempo, Valentina si gode questi Europei tifando per l’Italia che vede ben messa (“La squadra c’è, è forte e l’ha dimostrato. Speriamo che mantengano questo trend, questo livello. Non faccio pronostici perché se no porto sfortuna”) con un occhio di riguardo per il suo concittadino Nicolò Barella.

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Valentina Caruso: fascino, competenza e cultura di un ex “maschiaccio”

Una carriera la sua che affonda le radici nella Provincia, fucina di veri e propri talenti, che, secondo la Caruso “dà la volontà, per quanto mi riguarda, di impegnarsi in qualcosa, raggiungere un obiettivo e farlo veramente con professionalità e serietà. Io mi sono sempre mossa in questi settori, non mi sono mai avvalsa di una protezione da parte di qualcuno, di una raccomandazione. Non ho mai chiesto aiuto a nessuno, ho fatto tutto con i miei unici sforzi e sacrifici”. Il discorso è chiaro, anche se c’è qualcuno sui social che prova, disperatamente è proprio il caso di dirlo, di adombrare la sua professionalità con riferimenti sessisti, ma trova sempre una risposta netta e sicura attraverso le sue parole decise e soprattutto il suo operato.

Ruggero Biamonti