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Roberto Vecchioni sulla morte del figlio: “È stata la cesura definitiva”

In una intervista al Corriere della Sera, Roberto Vecchioni ha parlato del figlio, del dolore causato dalla sua scomparsa, della sua carriera, e delle riflessioni sulla vita e la fede

di Redazione Rumors.it | 27 Giugno 2023
Diversity Media Awards 2023 - Foto: Ufficio stampa

In una intervista al Corriere della Sera, il cantautore Roberto Vecchioni ha raccontato della sua vita, della sua carriera, della fede, del dolore e della prematura scomparsa e di suo figlio Arrigo, il secondo dei quattro figli, il primo nato dalla seconda moglie Daria Colombo sposata nel 1981, che ad aprile è morto a soli 36 anni. Vecchioni ha raccontato di come avverta il figlio come ancora presente dentro di sé.

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Roberto Vecchioni lutto: “Lo sento dentro fortissimo, mio figlio”

Rispondendo a come avesse vissuto la morte del figlio, Vecchioni ha affermato: “Una cesura tra una vita e un’altra, lo è stato ancora di più per mia moglie. Non l’ho presa come un’ingiustizia. Questo no, assolutamente no. Mi viene in mente Eschilo che diceva: “Si impara soffrendo”. Forse dalla felicità non si impara un ca**o. Si impara solo soffrendo, sperando di tornare alla felicità. È stato il crollo del mondo, dell’universo, ma non di certezze e ideali. E poi lo sento dentro fortissimo, mio figlio. Lo sento intensamente, Arrigo, me lo rivedo dentro continuamente”.

 

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Roberto Vecchioni figlio: “Questa è la morte di mio figlio: gli autovelox della vita”

Vecchioni ha poi ricordato un evento che sottolineava il rapporto che aveva con il figlio che soffriva di disturbo bipolare della personalità: “Un giorno, tornando dall’ospedale vicino Piacenza dove lui andava a fare terapia, abbiamo preso la Statale per andare a Desenzano ed era piena di autovelox. Gli ho detto “Facciamo una cosa: tu guida, passa, ogni volta che c’è un autovelox te lo dico e tu rallenti”. Abbiamo fatto questa strada di corsa e sembrava la vita, proprio. Corsa, corsa corsa e ad ogni autovelox lo fermavo. Quando siamo arrivati lui mi ha abbracciato e mi ha detto: ‘Li abbiamo fottuti tutti, papà’. E invece un autovelox ci aveva beccati. Ho tentato di dire: ‘Non è colpa sua, ma mia, guidavo io’. ‘Eh no…’ hanno risposto. ‘… abbiamo visto, prendiamo lui'”. Questa è la morte di mio figlio: gli autovelox della vita”.

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Roberto Vecchioni morte figlio: “Quello per un figlio è un amore incosciente, non riesci a comprendere perché, ma sai che devi amarlo, sempre”

Roberto Vecchioni ha poi spiegato: “Il mistero che c’è, dentro un figlio o una figlia, è soprattutto quando lo vedi fare cose che non sono nelle tue consuetudini, non sono comprensibili per il tuo essere novecentesco. Lasci fare, ma non capisci. Quello per un figlio è un amore incosciente, non riesci a comprendere perché, ma sai che devi amarlo, sempre”