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Mario Balotelli, la confessione a Muschio Selvaggio: “Rimpiango di non aver costruito una vera famiglia”

Ospite del podcast di Fedez “Muschio selvaggio”, Mario Balotelli si è lasciato andare ad alcune inedite confessioni. Ecco cosa ha rivelato…

di Sara Radegonda | 26 Aprile 2023
Foto: Instagram

La parola rimpianto associata ad una testa calda come quella di Mario Balotelli sembra creare qualche dissonanza, tuttavia nella vita del calciatore c’è spazio anche per quelli. Ospite del podcast condotto da Fedez, Muschio selvaggio, Mario Balotelli si è raccontato come – forse – non aveva mai fatto prima: seppur con risposte brevi e lapidarie, il calciatore ha trovato terreno fertile per dare sfogo ai propri pensieri e ad alcune inaspettate confessioni tra carriera, figli, famiglia e qualche rimpianto.

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Mario Balotelli Muschio Selvaggio: i rimpianti del calciatore

Dopo aver ripercorso gli esordi e lo sviluppo della sua carriera, Mario ha parlato anche dei suoi figli: il campione è infatti padre di Pia, nata dalla relazione burrascosa con Raffaella Fico, e di Lion, nato nel 2017 dall’amore con la modella e bancaria Clelia Carleen. “Non ho mai creato una vera famiglia, nel senso che stare con una donna, amarla, sono cose che non ho mai avuto in vita mia. La cosa difficile è non avere sempre i figli con me, questo mi arreca tristezza, ma mi sono abituato” ha confessato Mario a Fedez. Sulla scia delle intime confessioni, Balotelli ha poi rivelato qualche dettaglio in merito alla difficile infanzia vissuta.

 

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Mario Balotelli adottato: “All’inizio ho sofferto, ma poi ho capito che i miei genitori l’hanno fatto per me”

L’attaccante del Club de Sion ha ripercorso gli anni dell’affidamento, quando i genitori naturali hanno deciso di chiedere aiuto – a causa della difficile situazione economica che stavano affrontando – agli assistenti sociali. Quindi all’età di quattro anni, Mario fu affidato alla famiglia Balotelli, dove è cresciuto insieme agli altri tre figli della coppia senza mai perdere però i contatti con la famiglia naturale – sopratutto con il fratello Enock. “Quando sono andato in affidamento ne ho sofferto, all’inizio non lo capivo, ero troppo piccolo, ma una volta cresciuto ho avuto il coraggio di parlarne e affrontarlo e capito che la mia famiglia lo ha fatto per me, perché non potevano darmi ciò di cui avevo bisogno, mi hanno aiutato” ha concluso Mario Balotelli.