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Vittorio Vaccaro torna su Food Network con Green Table: “Siamo quello che mangiamo”

In occasione della partenza di “Green Table”, in onda su Food Network, abbiamo intervistato l’attore e conduttore Vittorio Vaccaro che ci ha parlato della sua infanzia, delle sue passioni e dell’importanza di un’alimentazione genuina

di Nadia Pieri | 21 Febbraio 2023
Foto: Ufficio stampa

Vittorio Vaccaro, attore, regista e conduttore classe 1980, dopo il successo di A casa cucina papà, torna questa sera su Food Network con Green Table, un viaggio alla scoperta delle aziende agricole più virtuose del territorio lombardo. In onda ogni martedì alle 22.00 sul canale 33, Green Table racconta la cucina genuina, fatta di materie prime e prodotti di qualità. Un format che cerca di avvicinare il pubblico all’alimentazione green perché, proprio come ha sottolineato Vittorio durante la nostra intervista, “noi siamo quello che mangiamo”. Quest’ultimo, dopo aver incontrato i proprietari delle aziende e aver partecipato alla lavorazione delle materie prime, tornerà nella cucina di casa per preparare dei piatti che avranno come ingredienti principali proprio i prodotti raccolti. Una nuova ed entusiasmante esperienza televisiva per Vittorio Vaccaro che, in vista del grande debutto, si è raccontato ai nostri microfoni tra passato e presente.

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Vittorio Vaccaro Green Table: l’intervista completa

Attore, regista, appassionato di musica e cucina. Come riesci a coniugare tutti questi interessi?

Mi sono avvicinato alla musica da piccolo, o giocavi a calcio o entravi in banda. Ho iniziato studiando il clarinetto e sono andato avanti fino all’età di 18 anni. Ma si sa, quando da bambino inizi una cosa poi te la porti dietro un po’ per tutta la vita e così è stato per me. Una volta diventato maggiorenne ho iniziato a viaggiare per lavoro, ho fatto un provino in un’accademia d’arte drammatica e sono riuscito ad entrare, da quel momento è iniziata la mia carriera di attore e di conseguenza di regista. La mia passione per la cucina, invece, nasce dai miei genitori che avevano un ristorante in Sicilia. Tra una lezione di musica e una partita di calcio, passavo molto tempo nel loro laboratorio. Quando poi mi sono trasferito al nord ho iniziato a cucinare da solo e lì ho capito che ero molto bravo ai fornelli. Ho sempre osservato i miei genitori lavorare, assaggiavo, chiedevo e infatti per me cucinare è qualcosa di automatico e naturale. Sono stati loro a insegnarmi la grammatica della cucina. Secondo me tutte queste mie passioni sono faccia della stessa medaglia, sono tutte collegate tra loro. Quando io cucino, ad esempio, ascolto il jazz. La musica è ritmo e lo stesso vale per la cucina. La recitazione, invece, mi è servita molto nei programmi televisivi. Quando conduco allo stesso tempo racconto, un po’ come fa un attore.

Vittorio Vaccaro Green Table

Foto: Ufficio stampa

 

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Nel corso della tua carriera hai fatto diverse esperienze televisive: ti abbiamo visto recitare in alcune fiction come Squadra antimafia 4, nel ruolo di opinionista a Forum e poi di conduttore su Food Network con A casa cucina papà. In quali di queste vesti ti sei sentito maggiormente a tuo agio?

Direi nel ruolo di conduttore di A casa cucina papà. Questo tipo di televisione, così come Green Table, ha unito i vari codici, i vari linguaggi. A casa cucina papà mi dà la possibilità di cucinare e anche di raccontare degli aneddoti e poi finisco sempre con una suonata di sax. Questa trasmissione ha fatto uscire tutto quello che sono stato fino ad oggi. È come se avesse messo insieme i pezzetti del puzzle.

 A proposito di A casa cucina papà…che esperienza è stata e cosa ti ha lasciato?

Mi ha lasciato e mi lascia tutt’ora l’affetto della gente. Molti spettatori mi scrivono su Instagram, mi dicono che gli faccio compagnia, provano a replicare le mie ricette e mi chiedono consigli sui piatti da preparare in determinate occasioni. Tutto questo è bellissimo.

Qual è il tuo rapporto con i social?

Fino a pochi mesi fa non li usavo quasi per nulla. Quando ho iniziato a condurre programmi di cucina ne ho capito l’importanza. Da settembre piano piano ho cominciato a postare e adesso il mio profilo è diventato un luogo dove le persone possono trovare le ricette. Devo dire che la gente che mi segue è molto affezionate a me anche perché propongo piatti semplici ai quali si abbinano dei ricordi. Cerco di far capire che stare a tavola vuol dire famiglia, condivisione e amore.

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Vittorio Vaccaro Food Network: “Siamo quello che mangiamo”

Questa sera torni su Food Network con Green Table, un tour alla scoperta delle aziende agricole più virtuose del territorio lombardo. Quale pensi che sia il lato più interessante di questo format?

Credo sia il fatto che provi a far capire alle persone che comprare prodotti a km 0 in realtà non è così complicato. Alle porte delle nostre città ci sono delle aziende felici che hanno fatto della sostenibilità il loro marchio di fabbrica. Basta fare una gita fuori porta di venti minuti, magari insieme alla famiglia, per acquistare prodotti sani da portare a tavola.

Green Table esalta la cucina genuina, fatta di prodotti sani e naturali. Secondo te perché questo tipo di alimentazione viene spesso sottovalutato?

Penso che il motivo principale sia il fatto che alle persone sembra difficile poter recuperare prodotti di questo tipo perché si immaginano che si possano comprare solo in campagne disperse. E poi perché, ovviamente, è più facile andare al supermercato. È tutta una questione di velocità e di tempo. Tendiamo più a fare un giro al centro commerciale con i nostri figli piuttosto che andare presso queste aziende agricole che sono in grado di offrire un’esperienza particolare, diversa e divertente.

E invece qual è il tuo approccio nei confronti del “mangiare green”? È qualcosa che hai inglobato nel tuo stile di vita?

Sì, assolutamente. Ho questa piccola casettina sulle colline piacentine, quando posso stacco e scappo lì. Vado al mercatino della domenica dove ci sono i piccoli produttori, compro la verdura, parlo con loro e mi diverto. Questa dimensione mi permette di creare una cucina di qualità perché io sono cresciuto così. Noi siamo quello che mangiamo e se ce lo ricordassimo staremmo sicuramente più attenti a quello che mettiamo a tavola.

Per concludere…cosa dobbiamo aspettarci da Green Table e perché dovremmo guardarlo?

Green Table vi farà conoscere un po’ più da vicino quella semplicità che solo la natura possiede. Dovete guardarlo perché è davvero un viaggio nel green a pochi passi dalla vostra città.

Vittorio Vaccaro Green Table

Foto: Ufficio stampa