31 anni e simbolo dello sport italiano, forte di queste premesse la ginnasta Vanessa Ferrari ha voluto fare una rivelazione in merito all’esperienza vissuta nel mondo della ginnastica artistica. Dopo le denunce di abusi psicologici sul tema del peso giunte da alcune atlete della ginnastica ritmica, l’atleta è entrata in campo condannando i fatti e raccontando la sua personale esperienza in merito, dimostrando come non sia tutto oro quel che luccica: dietro lo sforzo molto spesso si nascondono dinamiche ed eventi drammatici.
Vanessa Ferrari disturbi alimentari: l’esperienza personale della campionessa
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“Quando sono comparse le prime notizie, non sono rimasta sorpresa. Ho vissuto tante esperienze positive ma anche tante negative. Conosco perfettamente questi aspetti. Ho vissuto sulla mia pelle problemi alimentari: all’età di 19 anni mi mandarono in una clinica e solo dopo un paio di anni sono guarita”, ha esordito l’atleta. Tuttavia la campionessa ha tenuto a precisare che durante gli anni di carriera ha vissuto e visto grandi cambiamenti nel suo ambiente. Dopo aver appreso quanto emerso, Ferrari ha anche aggiunto: “Mi spiace che ancora oggi ci siano luoghi dove si verificano questi orrori”.
Foto: Instagram @ferrarivany
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Vanessa Ferrari oggi fa sentire la sua voce: ecco l’appello
Una voce che si alza dal coro in rappresentanza di tante altre. Vanessa ha lanciato un appello per un cambiamento della mentalità tossica di alcuni ambienti, dopo essersi consultata e aver discusso ance con altri ginnasti ed ex ginnasti: “Spero che finalmente si possa intervenire definitivamente affinché la ginnastica, lo sport che amiamo, senza distinzione di sezioni o di livello sia pulito”. Un appello, quello di Vanessa, seguito da una profonda convinzione, quella secondo cui lo sport sia fatto di sacrifici e rinunce ma prima di tutto, vengono le persone e la salute.
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Vanessa Ferrari ginnastica artistica: i cambiamenti necessari
Il pensiero della campionessa si è concluso con due appelli davvero profondi: il primo all’uomo, all’umanità e alla sua sensibilità in quanto nel mondo, a detta della Ferrari, dovrebbe esserci una netta differenza tra severità come segno di disciplina e severità come segno di cattiveria. Mentre il secondo appello è stato lanciato a favore della ginnastica, un tentativo per fare in modo che non venga demonizzata: “Non è prendendo le distanze da un ambiente che le cose cambiano. La ginnastica è un mondo magnifico benché complesso. Sta a noi proteggerlo“.
