In occasione della 79esima mostra del cinema di Venezia è stata intervistata Rocio Munoz Morales, attrice di 34 anni che sarà la Madrina della prestigiosa kermesse. A lei il privilegio di leggere il discorso d’apertura che è un compito di grandissima responsabilità e di altrettanta soddisfazione. Durante l’intervista per il Corriere della Sera, ha rivelato qualche anticipazione su quello che sarà il suo discorso.
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“Dirò quanto il cinema è importante per le nostre vite per sognare, per vivere vite diverse dalle nostre; ho capito di essere innamorata del cinema da bambina, papà a casa guardava tanti film e mi ha trasmesso questa passione. Ma non concepiva che sua figlia potesse diventare attrice, aveva paura. Sono nata a Madrid in una famiglia umile, genitori lavoratori che non poterono studiare”, ha affermato. Rocio Munoz Morales è consapevole dell’importanza di essere la Madrina del Festival del Cinema di Venezia, e afferma di sentire la responsabilità, ma allo stesso tempo lo percepisce come traguardo e punto di partenza.
Foto: Instagram@rociommorales
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L’attrice si presenterà a Venezia con uno spirito del tutto positivo, ha affermato che vuole che il festival la emozioni, proprio come si emozionerà lei a guardare le tantissime storie che verranno presentate alla Mostra: “Voglio incantarmi davanti ai film, alle storie, ai registi, agli attori, ai produttori. E parlo dei divi hollywoodiani come dei cineasti che vengono dai paesi più lontani…”, ha affermato. L’attrice ha dichiarato inoltre che vuole che con sé ci siano i genitori, e che il compagno Raoul Bova arriverà solo più tardi.
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Rocio Munoz Morales Venezia: l’attrice spagnola sarà la madrina della Mostra del Cinema di Venezia
Durante l’intervista è emerso anche il discorso sull’internazionalità della Mostra e di come quindi non ci sia niente di male che ad essere madrina sia lei che ha origini spagnole: “L’internazionalità ci dice che siamo tutti uguali. Io, spagnola naturalizzata italiana che mi sento italianissima, sarò lo specchio di un festival in cui vedremo film di più di 56 Paesi. Personalmente non penso più alle barriere, ai confini. Il mio sguardo e il mio pensiero tendono all’universale. Perché solo così si parla ai cuori. Ci si sente stranieri quando si è lontani dal nostro Paese: il cinema e il festival invece vogliono farci sentire abitanti dello stesso mondo, afferma con naturalezza l’attrice, e chiaramente non si può che essere d’accordo con questo tipo di ragionamento.
Via Instagram: @rociommorales
