Amanda Seyfried ritorna indietro ai primi periodi della sua carriera cinematografica, iniziata in mondo molto diverso da quello che conosciamo oggi. L’attrice 36enne, che quest’anno è stata nominata agli Emmy per la sua interpretazione di Elizabeth Holmes in The Dropout, ha confessato di aver dovuto sacrificare la sua privacy per tenersi stretta il lavoro. “Avere 19 anni e andare in giro senza mutande addosso: come ho potuto lasciare che accadesse?”, ha detto Seyfried alla rivista Porter.
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“Lo so perché: avevo 19 anni, non volevo deludere nessuno e volevo mantenere il mio lavoro. Ecco perché” ha detto la Seyfried. L’attrice statunitense ha avuto la sua grande occasione in Mean Girls del 2004. Il film ha portato Amanda Seyfried alla popolarità, ma riguardando indietro, c’è una scena in particolare che non le va giù. Verso la fine del film, mentre Karen (il personaggio che Amanda interpreta) sta fornendo un rapporto meteorologico, deve stringersi il seno. “Mi sono sempre sentita davvero disgustata da questa scena”, ha detto Amanda. “Avevo 18 anni. Era semplicemente disgustoso“.
Foto: Annalisa Fiori
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Sebbene Seyfried abbia affermato di essere riuscita a rimanere “abbastanza illesa” dall’esperienza, ha notato che con il passare del tempo questo aspetto del mondo cinematografico è progredito in una direzione positiva. Emergere ora, significa infatti essere circondati da alla nuova figura dei coordinatori d’intimità, che sono ormai un requisito necessario sul set: figure con dovrebbero aiutare gli attori nelle scene più intime. I commenti di Seyfried arrivano in un momento in cui si discute molto dell’intimità degli attori sul set.
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Amanda Seyfried film: si accende la polemica sui coordinatori d’intimità
L’ex star di Game of Thrones Sean Bean, si è espresso contro l’idea dei coordinatori d’intimità, ovvero i responsabili della sicurezza e del benessere degli attori durante le scene di natura sessuale sul set. “Mi inibisce perché attira maggiormente l’attenzione”, ha detto Bean, che non sopporta l’idea di una figura che dica esattamente cosa fare in scene così delicate. “Spesso, dai il meglio di te stesso se cerchi di superare i limiti: quando le compagnie televisive o gli inserzionisti si intromettono, non è altro che censura“.
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