Giorgia Soleri esce allo scoperto e racconta alcuni aneddoti sulla sua vita privata. 25 anni, modella, attivista e adesso anche poetessa (ha pubblicato da poco il libro La signorina Nessuno), Giorgia è diventata nota al grande pubblico per essere la fidanzata del frontman dei Maneskin, Damiano. Non ama molto parlare di sé, soprattutto della sua vita sentimentale col cantante, ma in occasione del Giffoni Film Festival, che si sta svolgendo in Campania, si è lasciata andare e ha parlato apertamente della sua difficile adolescenza e delle malattie che ha affrontato. Come ormai tutti sapranno, Giorgia è affetta da vulvodinia, ma in passato ha sofferto anche di endometriosi e depressione. Patologie che incidono molto sulla salute mentale, che diventano ancora più gravi se arrivano durante l’età dello sviluppo.
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La sua precaria situazione di salute è stato l’argomento principale dell’intervista. Le malattie che ha subito l’hanno accompagnata in una delle fasi più delicate della vita e le hanno lasciato segni indelebili, che ora ha voluto raccontare. Per questa 52esima edizione del Festival, il tema centrale è Invisibili, dedicato a tutti coloro che vivono e operano nel silenzio. Giorgia sa molto bene cosa vuol dire essere ignorati nel momento del bisogno e, con la sua testimonianza, ha voluto lanciare un messaggio di solidarietà a chi vive o ha vissuto situazioni simili alla sua.
Foto da Instagram @giorgiasoleri_
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Quando le è stato chiesto quale fosse il periodo della sua vita in cui si è sentita da sola ha risposto: “A 14 anni facevo 3-4 accessi al pronto soccorso l’anno per l’endometriosi e mi dicevano che ero ipocondriaca. Mi dimettevano dopo aver svilito il mio dolore”. Giorgia ha dovuto convivere con la malattia per anni senza ricevere la giusta attenzione: “Dopo anni e anni è arrivata la diagnosi (scoperta per caso grazie a una ragazza che sul web raccontava sintomi simili ai miei) e non mi sembrava vero che qualcuno mi credesse“.
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Giorgia Soleri malattia: un messaggio per chi si sente solo
Giorgia ha deciso di condividere la sua esperienza per essere d’aiuto a chi, come lei, si è sentito abbandonato. “Mi accusano di speculare sulle mie malattie, ma ne parlo solo perché vorrei che nessuno si vergognasse o si sentisse solo nell’affrontarle”. Per Giorgia i social possono essere uno strumento molto utile per la condivisione, l’aiuto e l’inclusività per le persone che si sentono ignorate dalla società: “Sono sui social dall’età di 13 anni e per me la condivisione resta cruciale“. Infine un commento anche sulla questione dell’aborto: “Non riesco a immaginare come sarebbe la mia vita oggi se me lo avessero negato quando l’ho fatto a 21 anni. Per fortuna, anche se piena di compromessi, in Italia la legge 194 regge ancora”.
Giorgia Soleri
Foto: Instagram @giorgiasoleri_
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