Roberto Vecchioni, uno dei cantautori che ha fatto la storia della musica italiana, ha raccontato al Corriere della Sera qualcosa in più sulla sua vita privata e la sua famiglia. Presentando il nuovo album, Infinito, il paroliere si è lasciato andare a delle tenere confessioni e riflessioni sulle città e i momenti che hanno segnato la sua vita. Tirando le somme, l’artista si è detto contento del suo presente e concentrato sulla sua felicità personale: “Alla mia età pensi a te stesso” ha chiarito, continuando: “Godo delle piccole cose, come l’amore per i nipoti, le poesie che posso scrivere, i sorrisi che posso fare alla gente che incontro. Cose piccole, ma importantissime”.
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Per quanto riguarda l’amore, il cantautore ha ricordato quando la sua primogenita, Francesca, gli ha confessato di essere omosessuale. “Aveva 15 anni quando venne da me impaurita sussurrando ‘Papà ti devo dire una cosa’. Le chiesi: Che c’è? Sei drogata? Ti sei innamorata di un assassino? No? Allora vaf…, mi hai fatto prendere un colpo’. L’ho sempre saputo, e non ci ho mai badato”, ha affermato il cantante.
Foto: Instagram @francesca_vecchioni
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Roberto ha raccontato di aver accompagnato la figlia ad Amsterdam tre volte per la fecondazione assistita, dalla quale sono nate due splendide gemelline che oggi hanno 9 anni, con cui lui ama giocare tanto. “So che lei l’ha fatto per me, perché voleva farmi diventare nonno“, ha detto l’artista. Perché l’amore è un dare e avere, un moto circolare che non si ferma mai, proprio come il suo Infinito. “Un grande cerchio, come ben dicono tutti i grandi pensatori”, ha sottolineato Vecchioni, aggiungendo: “D’altronde perfino gli atomi sono circolari, le uniche cose piatte dell’universo le abbiamo costruite noi umani”.
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Roberto Vecchioni moglie: il cantante svela come ha scoperto il tradimento
La tournée L’Infinito, parole e musica giovedì sarà al Politeama Pratese. Il cantautore, felice di tornare a Prato, ha ricordato alcuni bei momenti vissuti dopo un’esibizione: “Mi lega a Prato il ricordo di uno dei simposi più belli della mia vita: una baldoria colossale! Avevo tra i 30 e i 40 anni: dopo il concerto in un campo sportivo, mi fermai con gli operai di una laneria in un postaccio (forse una cantina) tutta la notte a cantare, chiacchierare, scherzare… Facemmo l’alba a raccontarci barzellette, sciocchezze e cose della vita”. Meno felice il ricordo legato ad un’altra città toscana, Firenze, proprio come canta nella canzone Due giornate fiorentine. Il cantautore ha confessato a tal proposito: “In verità, ero sulle colline intorno a Scandicci con la mia prima moglie, quando ho scoperto il suo tradimento. E il matrimonio è finito. Lo sfondo troppo bello strideva con il mio dolore, perciò scappai via. Ma Firenze non ha colpe; è simbolo dell’umanità, perché da lì inizia l’Italia, e mi ispira solo pensieri positivi”.
Foto: Rai
