Paola Turci svela: “Mi hanno sempre dato della lesbica, ma non l’ho considerato un insulto”

La cantante Paola Turci ha dichiarato di essere stata definita più volte lesbica, ma ha specificato che per lei non è mai stato un insulto

di Redazione Rumors.it | 18 Marzo 2022
Foto: Ufficio Stampa

Paola Turci raramente ha rilasciato dichiarazioni sulla propria vita privata. Oggi però è tornata su questioni passate, anche private, commentando foto che al momento dell’uscita fecero scalpore. In particolare stiamo parlando degli scatti in compagnia di Francesca Pascale, ex fidanzata di Silvio Berlusconi. La cantante, ai tempi, aveva deciso di non rispondere a questi pettegolezzi, evitando di affrontare in maniera diretta l’argomento. Ma ora qualcosa sembra averla spinta a dire la sua.

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Intervistata dal settimanale Oggi, Paola ha svelato: “Mi hanno sempre dato della lesbica, non l’ho mai considerato un insulto“, per poi aggiungere senza peli sulla lingua: “A intenderla come offensiva sono solo gli omofobi o le persone profondamente ignoranti”. Benché la questione tenga banco ancora oggi, tutto è iniziato molto tempo fa, quando l’artista era una ragazzina e aveva solo 19 anni.

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Come anticipato, i commenti e le ipotesi sulla sessualità della cantante sono iniziati ben presto: “Quando avevo 19 anni e cantavo all’Osteria dell’Orso, passò Adriano Panatta, mi vide e disse: ‘Ha i muscoli, la voce bassa: è lesbica’. Io allora non sapevo neanche bene cosa significasse. Poi hanno iniziato a dire che stavo con Gianna Nannini, che non avevo mai incontrato.”
Paola Turci avrebbe potuto utilizzare il pettegolezzo al fine di guadagnare visibilità, ma ha deciso di rinunciare: “Ho rifiutato copertine, soldi. Il mio silenzio ha comunicato che non è necessario dire quello che sei. Ho accettato questa intervista, in un momento in cui non ho niente da ‘vendere’, perché ho la speranza che passi questo messaggio”.

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Paola Turci Pascale: “Posso sostenere le battaglie anche senza definirmi”

Paola ne è convinta: “Non è più il tempo in cui un’artista per sostenere una causa deve necessariamente incarnare un modello. Sono a favore dell’eutanasia pur non avendo esperienza diretta di quel tipo di dilemma, posso sostenere le battaglie LGBTQ+ anche senza definirmi”. Per lei, quindi, non è importante mostrare ogni singola parte della propria vita privata, dandola in pasto al mondo intero. Nell’intervista c’è stato infine spazio anche per parlare della cicatrice che le ha cambiato la vita, causata da un brutto incidente accaduto nel 1993: “La parte effimera del mio lavoro mi pesa, mi sembra che mi porti lontano dalla realtà. Ho sempre preferito stare in disparte e quando è arrivata la mia cicatrice, mi sono chiusa ancora di più».

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