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Scopriamo chi era Ruth Bader Ginsburg, la donna che ha ispirato il film “Una giusta causa”

Conosciamo meglio la vita di una femminista che attraverso i suoi traguardi personali ha fatto la storia: ecco Ruth Bader Ginsburg

di Redazione Rumors.it | 8 Marzo 2022
Foto: Instagram @ruthbaderg

In occasione della Giornata Internazionale della Donna, oggi 8 marzo alle 21.25, Rai 1 trasmetterà il film Una giusta causalungometraggio che ripercorre la storia di Ruth Bader Ginsburg, una delle prime donne ammesse alla facoltà di Giurisprudenza della prestigiosa Università di Harvard nel 1955 e la seconda donna a essere nominata Giudice della Corte Costituzionale. Il film è stato diretto da Mimi Leder, con la collaborazione e partecipazione di Felicity Jones, Armie Hammer, Justin Theroux, Sam Waterson. Insieme raccontano la storia di colei che è diventata un’icona delle lotte femministe per la parità di genere negli Stati Uniti, contribuendo a diffondere l’uguaglianza tra i sessi contro ogni forma di discriminazione. Una vita dedicata al duro lavoro e al sacrificio. Nonostante infatti un’altra laurea alla Columbia, all’inizio le fu impossibile trovare lavoro negli studi legali: veniva rifiutata in quanto donna. Ebbe la fortuna però di trovare il sostegno dell’avvocato progressista Dorothy Kenyon, con il quale Ruth aprì un processo per discriminazione di genere riuscendo a vincerlo e creando un precedente nella storia della giurisprudenza americana.

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Ma scopriamo meglio la sua storia. Ruth nasce il 15 marzo 1933 nel quartiere New York da genitori ebrei immigrati da Odessa, in Ucraina. A soli 21 anni si laurea in Diritto alla Cornell University e, dopo essersi sposata, decide di andare a lavorare per l’Amministrazione di Sicurezza Sociale. In contemporanea inizia anche il corso di laurea in Giurisprudenza all’Harvard Law School. Qui Ginsburg entra a far parte di un gruppo quasi ‘esclusivo’, essendo una delle 9 studentesse presenti in una classe di circa 500 persone. Qualche anno dopo, nel 1959, si laurea in Giurisprudenza, ma nonostante le varie lettere referenziali, non riesce a trovare un lavoro presso gli studi legali. Dal 1963 al 1972 diventa docente presso la Rutgers University. Anche qui non mancano le discriminazioni: qui la giovane Ruth percepisce uno stipendio molto più basso rispetto ai suoi colleghi maschi. Dal 1972 al 1980 insegna alla Columbia University. Prima donna ad ottenere la cattedra e co-autrice del primo libro scolastico di legge sulla discriminazione sessuale. Solamente la prima di una lunga lista di cause legali che Ruth ha sostenuto a favore dei diritti di genere nel corso della sua lunga vita.

 

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Dal quel momento comincia un periodo intenso di lotte di genere. Vengono denunciati oltre 300 casi di discriminazione di genere – sei davanti alla Corte Suprema – contribuendo a lanciare il Women’s Rights Project dell’ACLU (ovvero l’American Civil Liberties Union). Il suo traguardo più alto a livello professionale lo raggiunge dal 1980 in poi. In quello stesso anno il Presidente Jimmy Carter la nomina giudice della Corte d’Appello degli Stati Uniti d’America per il Distretto della Columbia, dove rimane fino alla sua nomina presso la Corte Suprema degli Stati Uniti d’America nel 1993. Nominata dal Presidente Bill Clinton e confermata dal Senato con ben 96 voti a favore e 3 contrari. Ruth con quella nomina diventa così la seconda donna nella storia degli Stati Uniti a ricoprire quella carica e la prima esponente femminile della comunità ebraica lì.

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Ruth Bader Ginsburg film: la donna che ha ispirato “Una giusta causa”

A quasi due anni dalla scomparsa, il ricordo di Ruth vive. Ginsburg va anche ricordata per il ruolo determinante assunto nel rendere il sistema legale americano più accessibile e comprensibile ai cittadini, riuscendo a colmare il divario tra la legge, la Costituzione e il sistema legale, da un lato, e la società che le istituzioni, dall’altro. La giudice è morta il 18 settembre 2020 a 87 anni, a causa di un cancro metastatico al pancreas, ed è stata sepolta nel cimitero nazionale di Arlington. Dal 2021 è ricordata anche in Italia con una targa al Giardino dei Giusti di Milano. Ruth rimarrà per sempre un simbolo e un esempio di emancipazione civile e femminile. Per tutti coloro interessati all’argomento o per chi vuole saperne di più consigliamo la visione del film Una giusta causa, in onda nella prima serata di oggi, 8 marzo, su Rai 1.

 

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