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La Casa di Carta: il Trio Medusa intervista Arturito, Manila e Berlino

Pedro Alonso, Enrique Arce e Belén Cuesta, alias Berlino, Arturito e Manila de “La Casa di Carta”, sono stati intervistati questa mattina in diretta dal Trio Medusa, su Radio Deejay

di Redazione Rumors.it | 24 Novembre 2021
Pedro Alonso, Enrique Arce e Belén Cuesta- Fonte: Instagram

Direttamente dalla Spagna, Pedro Alonso, Enrique Arce e Belén Cuesta, parte del cast de La Casa di Carta, hanno sperimentato per la prima volta il mezzo radiofonico, in diretta dai microfoni di Radio Deejay, intervistati dal simpaticissimo Trio Medusa. A suon di battute in italiano e in spagnolo, i tre attori e i tre comici hanno raccontato divertenti e toccanti retroscena su una delle serie Netflix più apprezzate di sempre.

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La quinta parte de La Casa di Carta, arriverà su Netflix il 3 dicembre e Pedro Alonso, insieme ad Enrique Arce, ha confermato che sarà la stagione conclusiva della serie non in lingua inglese più vista di Netflix. Come ha detto Pedro Alonso, alias Berlino: “Siamo come Davide contro Golia”, riferendosi al fatto che una serie in lingua spagnola abbia avuto questo successo globale. Secondo Arce, l’odiassimo Arturito, che per tutta l’intervista ha cercato di parlare in italiano, aiutato dalla traduttrice, il segreto del successo è stato “l’aver mescolato il classico genere heist americano con la telenovela sudamericana. Quindi azione e telenovela”. Il Trio Medusa si è complimentato per il suo italiano e lui ha immediatamente risposto: “Sono stato tutta l’estate a Formentera a parlare italiano. Mi piace imparare le lingue e assimilarle. Infatti se potessi scegliere il mio nome per la banda vorrei Kansas: perché c’è un gioco di parole, in spagnolo vuol dire mi stanchi. Altrimenti anche Roma, perché è amor al contrario“, altroché antipatico, Enrique Arce è esilarante ed un vero romanticone!

 

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I tre si sono dichiarati tristi di dover dire addio ai propri personaggi e alla serie. Ha iniziato Pedro Alonso, dicendosi distrutto: “Un personaggio come quello di Berlino permette di spezzare tutti gli schemi, ti dà maggior spazio di manovra. Ma io trovo che sia molto tenero! Anche se ho dovuto negare per due anni che il mio personaggio fosse morto (…) È stato un ciclo memorabile. L’ultimo giorno, quando c’è stato l’ultimo ciak, devo dire che ero molto scosso. Ho pianto“. Belén Cuesta, nei panni di Manila, invece ha voluto rivelare cosa non le mancherà per niente: il dover sempre stare in silenzio, senza svelare nulla. Ha detto scherzando: “Abbiamo i cecchini puntati, fuori e dentro dal set” e soprattutto: “Non mi mancherà il dolore fisico, perché è una serie che richiede molta azione, ci siamo fatti delle ferite. Non mi mancherà nemmeno la maschera di Dalì: fa male, si inchioda al viso”.

Invece Enrique Arce ha ammesso di aver ricevuto minacce via social per aver vestito i panni di Arturito, il personaggio volutamente più odiato della serie, dichiarando: “Per strada per fortuna non mi ha mai aggredito nessuno. Ho avuto però minacce di morte dagli haters su Instagram. Mi dicevano che sapevano dove vivevo, che sarebbero venuto a cercarmi. Questo ai tempi della prima e della seconda stagione. Col tempo invece il rapporto col pubblico si è evoluto, è cambiato. Mi hanno apprezzato come attore. Adesso Gandia è più odiato di me! Io non ammazzo nessuno: lui è veramente cattivo, un vero villain. Ciò che mancherà a tutti è però il rapporto con il cast, sia tra gli attori, ma anche con chi rende tutto possibile ma che risulta invisibile alla telecamera. Per riprendere le parole di Arce: “Il successo è come una colla: quando un progetto ha successo unisce tutti”.

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Trio Medusa Casa di Carta: la musica che unisce

Arturito, con la sua grande parlantina e simpatia ha anche rivelato come sia stata scelta la canzone Bella Ciao, la sigla della serie: “Javier Gómez Santander, uno dei principali autori della serie, stava scrivendo la seconda stagione: era la scena del tunnel e nella sua playlist personale in quel momento è passata Bella Ciao. E ha pensato che fosse perfetta per La Casa di Carta“, un gioco di pure coincidenze che ha contribuito al successo dell’intero prodotto. L’intervista si è conclusa con la richiesta di un brano in italiano da parte di Belén Cuesta. In particolare l’ascolto ha riguardato il brano di Vinicio Capossela Che coss’è l’amor, che ha canticchiato e ballato timidamente fino alla fine della riproduzione.

 

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