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Duffy scrive una lettera a Netflix per rimuovere “365 giorni”

“È un film pericoloso” È stata sincera, chiara ed onesta la cantante Duffy, che ha scritto una lettera aperta al Ceo di Netflix, Reed Hastings,  per esortarlo a rimuovere dalla piattaforma il film polacco “365 giorni”. Si tratta di un film, tratto dal romanzo di  Blanka Lipińska, che racconta  la storia di una dirigente, interpretato […]

di Redazione di Rumors.it | 3 Luglio 2020
Foto: Ipa

“È un film pericoloso”

È stata sincera, chiara ed onesta la cantante Duffy, che ha scritto una lettera aperta al Ceo di Netflix, Reed Hastings,  per esortarlo a rimuovere dalla piattaforma il film polacco “365 giorni”. Si tratta di un film, tratto dal romanzo di  Blanka Lipińska, che racconta  la storia di una dirigente, interpretato da Anna-Maria Sieklucka, rapita e imprigionata da un boss mafioso, interpretato da Michele Morrone, il quale farà in modo che la Sieklucka si innamori di lui: il film è infatti concepito per “romanzare” la nascita di un amore tra la donna rapita e il suo rapitore, innamoramento che tecnicamente prende il nome di Sindrome di Stoccolma.

La cantante Duffy, che apertamente nella lettera rivolta a Netflix, confessa di essere stata in passato rapita, violentata e tenuta prigioniera, accusa il film di essere “negligente, insensibile e pericoloso” e di conseguenza è indignata con Netflix, a cui chiede l’immediata rimozione. Quello che la Duffy lamenta è il fatto che “365 giorni ha cercato di trasformare la dura e crudele realtà in un’opera di intrattenimento casual”, e poi aggiunge, “tragicamente, le vittime della tratta e del rapimento sono invisibili, eppure in 365 giorni la loro sofferenza si trasforma in un dramma erotico,  così come viene descritto da Netflix”.

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Foto: YouTube

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Duffy contro Netflix: 365 giorni è pericoloso per la cantante

La cantante Duffy, dunque, nel suo scritto spiega in maniera chiara la sua richiesta, mostrandosi sentitamente vicina a tutte quelle persone che, come lei, hanno subito violenze e aggressioni di ogni genere e che ora devo sopportare di vedere tutto ciò che di più brutale e crudele abbiano mai subito, minimizzato e romanzato: “Voi di Netflix e tutti quelli che lo hanno ritenuto un semplice film non hanno realizzato quanto il film 365 giorni abbia arrecato gravi danni a coloro che hanno sopportato i dolori e gli orrori che questo film invece rende affascinanti. Ciò che io e gli altri sappiamo è che queste ingiustizie sono esattamente l’opposto: una narrazione di verità, speranza e di cui dare voce “, scrive Duffy a conclusione della sua lettera.

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Importante e significativo è, infine, l’invito che la cantante rivolge a tutti e in particolar modo agli spettatori del film, ovvero quello di andare a visitare il sito web dell’Ufficio delle Nazioni Unite contro la droga e il crimine, in vista della Giornata mondiale contro lo sfruttamento di persone il 30 luglio ed ha, per finire, condiviso un elenco di nomi di organizzazioni che combattono contro la tratta delle donne, tra cui “The Coalition Against Trafficking in Women”, “Hope for Justice”,” Polaris Project” e “Anti-Slavery”.