YOLO, la nuova serie RaiPlay in partnership con Philadelphia: il cast e la trama
YOLO è in arrivo la prima branded series Philadelphia su RaiPlay, prodotta da QMI. Un nuovo esperimento del brand per condividere i propri valori
Oggi, 11 ottobre, arriva su RaiPlay la prima branded series Philadelphia: YOLO – You Only Love Once. La serie, prodotta da QMI e diretta da Michele Bertini Malgarini, racconta le tipiche difficoltà d’amore e di amicizia, ma anche lavorative che vivono i Millennials. La serie è stata presentata in anteprima alla 80esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia nel nuovo spazio “Brand come Autori”. Lo sceneggiato prevede 6 episodi da circa 10 minuti l’uno.
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YOLO la nuova serie su RaiPlay: il cast
Nel cast della serie troviamo i protagonisti Ludovica Martino che interpreta Laura, una chef ambiziosa e determinata, e Lorenzo Adorni, che ricopre il ruolo di Edoardo, un food blogger disoccupato. E poi ci sono anche gli amici Mikaela Neaze Silva nei panni di Milena, la migliore amica di Laura, Alberto Paradossi che è Giulio, il migliore amico di Edoardo, e poi ci saranno anche altri interessi amorosi interpretati da Ugo Piva, Roberto, ed Eugenia Costantini, che è Federica. Sempre nel cast sono presenti Daniele Davì, nei panni di un improvvisato psicoterapeuta di coppia, Giulio Maroncelli, che interpreta Mimmo, l’amico “hacker” di Edoardo, Renato Avallone Carmine, l’attore coinquilino di Edoardo e Sara Righi Cristina, l’amica comune di Laura ed Edoardo.
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YOLO RaiPlay: un racconto sui Millennials
Michele Bertini Malgarini, regista e co-autore, ha così voluto raccontare il messaggio principale della serie: “La nostra miniserie ‘YOLO’ vuole dare uno spaccato reale della vita dei Millennials, una generazione di transizione poco raccontata finora, fatta di ragazzi talvolta confusi e in crisi, precari economicamente e sentimentalmente, ma anche geniali e con una forte resilienza di fronte alle difficoltà, una generazione appunto che è stata costretta a diventare pratica. ‘YOLO’ è una commedia brillante ma anche una riflessione generazionale“.
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