Lo sciopero di Hollywood continua senza sosta. Se all’inizio (2 maggio 2023) la protesta aveva interessato solo il settore degli sceneggiatori, dal 13 luglio si sono uniti anche gli attori, dando vita ad uno degli scioperi più grandi della storia di Hollywood: era dal 1960 infatti che attori e sceneggiatori non scioperavano compatti. All’epoca, a guidare la protesta c’era Ronald Reagan, oggi invece c’è la leader Fran Descher (meglio conosciuta con La Tata dell’omonimo show televisivo) e le rivendicazioni sul tavolo delle trattative sono diverse. Attori e sceneggiatori oggi chiedono due principali cambiamenti all’industria: da un lato ai servizi di streaming un aumento dei diritti residuali, cioè di alzare le royalty che vengono pagate quando un film o una serie tv vengono messi online sulle piattaforme; dall’altro esigono garanzie per far sì che l’Intelligenza Artificiale non sostituisca le persone, al fine di salvare posti di lavoro. Il punto più critico in tale questione è stabilire chi sia il proprietario dell’immagine di un attore nel caso in cui l’IA la riproduca.
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Sciopero Hollywood a che punto siamo oggi?
Richieste che non hanno incontrato il favore degli studios, i quali si rifiutano di scendere a compromessi con i due settori. Tale rifiuto ha quindi generato uno stop definitivo delle attività con un’ondata di conseguenze – che a lungo termine saranno catastrofiche – per un’industria già in difficoltà: gli attori infatti non potranno presenziare alle attività di promozione dei film in uscita, né ai festival cinematografici previsti per i prossimi mesi; mentre lo stop dei reparti di scrittura hanno causato ritardi nelle produzioni, costringendone molte a rimandare la data di uscita. Ma a che punto siamo oggi dopo due mesi dall’inizio dello sciopero? Attualmente la situazione sembra essere prigioniera di un pericoloso limbo, in cui le due parti non sono in grado di instaurare alcun dialogo: Variety ha riportato che la Writers Guild of America e la SAG-AFTRA hanno entrambe dichiarato di essere aperte al dialogo, ma che gli studios rifiutano di impegnarsi sulle loro questioni fondamentali. L’Alliance of Motion Picture and Television Producers, nel frattempo, ha dichiarato che i sindacati non sono disposti a rinunciare a questioni che non hanno alcun fondamento, come la richiesta di una quota dei proventi dello streaming e di un organico minimo per gli sceneggiatori televisivi.
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The Rock donazione sciopero di Hollywood: una cifra da capogiro
Il risultato di tale mancanza di dialogo è una doppia situazione di stallo, in cui tutti aspettano che l’altra parte batta ciglio. Mentre le due parti restano rinchiuse nelle rispettivo torri d’avorio, la situazione “per le strade” è sempre più movimentata: molte star hanno deciso di far sentire la propria voce: Jane Fonda si è unita al picchetto con la sua collega e amica Lily Tomlin, l’attrice e regista Olivia Wilde è stata vista tra le strade di Los Angeles, la star di Ted Lasso (attore e autore) Jason Sudeikis in quelle di New York. C’è chi invece ha deciso di optare per una donazione concreta che possa aiutare quegli attori che non arrivano a guadagnare 26.000 dollari l’anno, salario minimo per ottenere la copertura sanitaria in caso di malattia. Il presidente del SAG-AFTRa FoundationCourtney B. Vance ha dichiarato a Variety che Dwayne Johnson, The Rock, ha fatto una donazione a sette cifre per sostenere i colleghi in sciopero, garantendo un sostegno a quei membri del sindacato.
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Stuntman Harrison Ford si dà fuoco: il gesto di protesta
Durante le proteste dello sciopero di Hollywood non sono mancati i gesti eclatanti: da ultimo, lo stuntman di Harrison Ford nell’ultimo film di Indiana Jones – Il quadrante del destino. Mike Massa, si è dato fuoco durante una delle manifestazioni di protesta su un palco di Atlanta. La scena è stata ripresa dall’attrice Elena Sanchez e pubblicata sul suo profilo Instagram con su scritto: “Gli stuntman preferiscono bruciarsi per davvero piuttosto che essere metaforicamente bruciati dagli studios”. In realtà, si trattava di un’operazione controllata e gli estintori erano pronti nel caso in cui l’uomo fosse stato in pericolo.
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Sciopero Hollywood futuro sempre più incerto
Alla luce dei fatti che quotidianamente si aggiungo alla narrazione mondiale dello sciopero di attori e sceneggiatori di Hollywood, gli orizzonti futuri sono sempre più incerti. La fine dello sciopero, inizialmente, era prevista per il 30 giugno ma oggi sono in molti a credere che i picchetti si protrarranno ben oltre la fine dell’anno: sentimenti che hanno spinto produzioni importanti come Challengers, il film di Luca Guadagnino che avrebbe dovuto aprire l’80esima Mostra del Cinema di Venezia, a rimandare l’uscita ad aprile 2024. La speranza è dunque rivolta all’avvio di un dialogo tra le parti, il quale potrebbe quanto meno portare fuori lo sciopero dall’attuale situazione di stallo.