Silvio Berlusconi, la sua morte vista dalla stampa estera: rimane l’ombra dei processi, e non solo
Con la notizia della morte di Silvio Berlusconi riemergono anche i soliti vecchi stereotipi internazionali: dal bunga bunga alle accuse di corruzione
Silvio Berlusconi è morto, e questo non può che essere un giorno che rimarrà impresso nei libri di storia. Amato almeno tanto quanto è stato odiato, discusso e discutibile, Silvio Berlusconi – non lo si può negare – ha svolto un ruolo di primo piano nella politica e nella società degli ultimi trent’anni, nel bene e nel male. Dalla sua celebre discesa in campo nel 1994, sono tanti gli scenari ad essere mutati. Di molti, dal volto della politica a quello dell’intrattenimento televisivo, lui è certamente responsabile.
Berlusconi reazione stampa estera: dalla BBC a El Mundo
Tra questi, anche l’immaginario che all’estero si è creato intorno alla sua figura e, di conseguenza, intorno all’Italia come nazione. Un immaginario fatto di stereotipi più e meno fondati, di molti giudizi critici e strizzatine d’occhio ad innegabili vizi del Cavaliere. Tutti elementi che emergono dagli articoli usciti in queste ore sulle principali testate online del mondo occidentale, dalla Francia agli Stati Uniti. “Silvio Berlusconi, l’ex Primo Ministro che si è difeso da scandali sessuali e accuse di corruzione, è morto a 86 anni”, ha scritto come sottotitolo alla notizia della morte la BBC, senza lesinare il riferimento ai molteplici processi dell’ex Premier.
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Morte Berlusconi: il lancio di BBC Breaking News
Fonte: BBC Breaking News/Twitter
The Guardian, il commento caustico
Ancora più caustico The Guardian, che nei commenti correlati alla notizia della morte di Berlusconi titola: “Il lascito di Berlusconi. Al di là di sfarzo e Bunga Bunga, lascia dietro di sé una perdita di fiducia nella classe politica italiana“. Un’analisi lucida e chiaramente disincantata, come ci si aspetta da giornalisti che guardano dall’esterno a un personaggio pieno di luci e ombre. Con questo incipit si apre l’articolo del Guardian: “Noto per la sua abbronzatura permanente, le gaffe, le feste “bunga bunga” e l’ego smisurato, Silvio Berlusconi è stato un populista proto-Trumpiano, l’uomo da battere a Roma per più di due decenni e una delle figure più controverse della politica europea”. E poi ancora, sul tema dei processi: “Abile nell’arte non solo di resistere allo scandalo, ma di uscirne con il suo profilo e la sua popolarità migliorati, è stato perseguito più di 30 volte con accuse tra cui appropriazione indebita, falso in bilancio e corruzione di un giudice. Molti casi non sono stati processati, a volte perché Berlusconi ha cambiato la legge in base alla quale era stato accusato”.
Fonte: The Guardian
The Sun e il Bunga Bunga
Anche il The Sun collega il nome di Silvio Berlusconi al Bunga Bunga, il celebre scandalo “sessuale” che lo vide coinvolto a livello processuale, ma soprattutto mediatico. La vita privata dell’ex premier, con inevitabili ricadute sulla sua vita pubblica, ha sicuramente lasciato il segno nell’immaginario comune.
Fonte: The Sun
New York Times, la tv e la politica
Il NYT crea un legittimo parallelismo tra l’innovazione – non per forza positiva – portata prima in TV e poi in politica: “Ha introdotto il sesso e il glamour nella televisione italiana, e poi ha replicato la stessa formula nella politica, dominando il Paese e la sua cultura per più di vent’anni”, leggiamo nel sottotitolo della breaking news sulla morte di Berlusconi.
Fonte: New York Times
CNN e la citazione “modesta”
La CNN riporta la notizia della morte di Berlusconi allegando una delle sue citazioni più umili. Nel sottotitolo dell’articolo in apertura del sito infatti leggiamo: “Berlusconi una volta descrisse se stesso come il Gesù Cristo della politica“. Non possiamo dire che non fosse megalomane.
Fonte: CNN
El Mundo, “l’uomo più polemico della politica italiana”
Nel titolo del necrologio pubblicato da El Mundo si legge prima un richiamo alla cultura popolare italiana di sinistra, quasi in un ossimoro: “Bella Ciao, Berlusconi”; e poi una stoccata al carattere decisamente poco remissivo del Cavaliere: “Addio all’uomo più polemico della politica italiana”.
Fonte: El Mundo
De Standaard, “l’uomo che è stato Trump prima di Donald Trump”
Anche il quotidiano belga De Standaard decide di fare un ritratto di Berlusconi che lascia poco spazio alla nostalgia. “Con lui l’Italia aveva già un politico trumpiano a capo del governo nel 1994, molto prima che Trump fosse un politico”, si legge nel sottotitolo. L’articolo quindi continua: “Eppure, Berlusconi sembrava un gatto con nove vite, soprattutto a livello politico. Il tempo, e anche un sacco di procedimenti legali, sembravano avere poco effetto sulla combattività politica del milanese con l’eterno sorriso sbiancato di Colgate. […] Fino alla fine della sua vita, e nonostante tutti gli scandali, i sex party, le cause legali e il fetore della mafia nel suo immediato entourage, Berlusconi è rimasto una voce politica ricercata dalla radio e dalla TV in Italia”. E ancora: “Fuori dall’Italia è stato per molti anni considerato un clown, soprattutto per le sue apparizioni sulla scena politica europea. Ciò si è rivelato essere una sottovalutazione del suo potere pericolosamente grande. Per quasi vent’anni Berlusconi, alternativamente Presidente del Consiglio e leader dell’opposizione, determinerà la politica italiana e lascerà un segno significativo nella società”.
Foto: De Standaard
Dalla Francia: Le Parisien e Le Monde
Più politicamente corretti in Francia, dove – con sorpresa – Le Parisien e Le Monde non si lasciano andare a commenti di merito.
Fonte: Le Parisien – Le Monde
Dalla Germania, il Welt gioca la carta del populismo
Dalla Germania citiamo il Welt, che titola “Il primo populista d’Europa“. Con queste parole si apre quindi l’articolo: “Silvio Berlusconi era uno degli uomini più ricchi e potenti d’Italia. Deve la sua ascesa a un ego gigantesco, al suo sentimento per i desideri dei suoi compatrioti e alla televisione. È stato il primo populista e quindi un modello per molti politici di oggi”.
Fonte: Welt
Der Spiegel, “la hit più pericolosa d’Italia”
Velenoso ma decisamente lucido anche il commento pubblicato dal Der Spiegel, che titola così “Era la hit più pericolosa d’Italia“. E quindi il sottotitolo, conciso e diretto: “Il playboy, miliardario, uomo di potere lascia un’eredità controversa: Silvio Berlusconi ha inventato la TV trash italiana e il populismo moderno. Come ha sedotto e avvelenato il paese”.
Fonte: Der Spiegel