Amanda Sandrelli ricorda Massimo Troisi: “Ero pazza di lui”
A quasi 29 anni dalla morte del regista Massimo Troisi, Amanda Sandrelli lo ricorda a "Citofonare Rai 2": ecco le sue parole
Fra qualche giorno saranno passati ben 29 anni dalla morte del grandissimo Massimo Troisi. Nome fondamentale nel mondo cinematografico italiano, la morte di Troisi è stata anche ricchissima di significato. Per questo motivo, a Citofonare Rai 2, si è dedicato un grande spazio al suo ricordo. Fra le persone che hanno voluto parlare di lui c’è stata anche Amanda Sandrelli, la sua Pia in Non ci resta che piangere.
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Amanda Sandrelli Massimo Troisi: “Avevo 15 anni ma ero già pazza di lui”
Amanda Sandrelli a Citofonare Rai 2 però non ha lasciato spazio a racconti tristi, tutt’altro. Per ricordare Massimo Troisi si è scelto di ricorrere ad aneddoti divertenti. Amanda ha infatti raccontato della volta in cui Massimo era andato a bussarle in casa per proporle un ruolo nel film Ricomincio da tre. “Massimo venne a casa mia per parlare con mia madre visto che voleva proporle un ruolo in Ricomincio da tre. All’epoca avevo ancora 15 anni ma ero già pazza di lui e de La Smorfia. In quell’incontro, però, fui la traduttrice in simultanea dal napoletano all’italiano: ogni volta che lui parlava mia madre mi guardava con occhi sbarrati, non capiva nulla”. Per Amanda, Massimo Troisi ha avuto un ruolo fondamentale nella sua vita e nella sua carriera cinematografica.
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Massimo Troisi morte: Enzo Decaro e Gerardo Ferrara lo ricordano
Anche gli amici Enzo Decaro e Gerardo Ferrara hanno condiviso i loro ricordi su Massimo Troisi. Enzo Decaro ha commentato: “Domenica prossima saranno 29 anni dalla sua ‘partenza dal corpo fisico’, e il 4 giugno ci sarà anche la festa popolare per il Napoli, in una città tutta azzurra e addobbata. Il passare degli anni rende paradossalmente ‘accettabile’ la sua assenza, perché la sua è una presenza costante di battute, di scene che fanno ridere ma specialmente di pensiero”. Mentre Gerardo Ferrara dice: “Sono stato vicino a lui da fine marzo fino a venerdì 3 giugno. Ho avuto la possibilità di conoscerlo, amarlo ancora di più ma soprattutto di affiancarlo e sostenerlo nelle scene più faticose. Ci teneva tanto al film perché si rivedeva in Mario Ruocco, rappresentava il suo personaggio”.
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