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Open to Meraviglia, la campagna del Ministero del Turismo è un flop: i meme più divertenti

Open to Meraviglia, la nuova campagna proposta dal Ministero del Turismo per promuovere il turismo in Italia, è stata oggetto di critiche dal popolo del web che si è divertito a fare dei meme sulla Venere di Botticelli

di Redazione Rumors.it | 24 Aprile 2023
Foto: Instagram @ministeroturismo

Qualche giorno fa è stata presentata la nuova campagna Open to Meraviglia, promossa dalla ministra del Turismo Daniela Santanché, con l’obiettivo di valorizzare il brand italiano nel mondo, incentivare il turismo nella Penisola e farne apprezzare così le meraviglie che la caratterizzano. Protagonista della campagna internazionale di promozione turistica attuata dal Ministero del Turismo è la Venere dipinta da Sandro Botticelli nel celebre quadro intitolato “La nascita di Venere”, conservato nella Galleria degli Uffizi a Firenze.

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Open to Meraviglia meme: i più divertenti sulla Venere di Botticelli

Ciò che ha fatto molto scalpore è stata la decisione di trasformare la testimonial d’eccezione, ovvero la Venere di Botticelli, in una virtual influencer vestita come una ragazza moderna e con il volto digitalizzato. La si vede in alcuni dei luoghi più noti d’Italia, mentre compie azioni associate all’italianità, come mangiare la pizza sul Lago di Como, in bicicletta davanti al Colosseo a Roma, oppure mentre si fa un selfie in piazza San Marco a Venezia. Un’influencer peraltro non proprio economica, dato l’ingente investimento del ministero del Turismo pari a 9 milioni di euro.

 

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La scoperta della nuova campagna e della sua ambasciatrice ha fatto molto scalpore, tant’è che il pubblico sui social si è espresso in maniera alquanto negativa al riguardo. “Non dico che mi fa schifo l’idea della Venere influencer, dico solo che se avvicini un orecchio alla sua conchiglia puoi sentire nitidamente il rumore delle bestemmie di Sandro Botticelli“. È solo uno dei tanti tweet che in questi giorni si sono diffusi a macchia d’olio sul web e che ironizzano sulla scelta della ministra del Turismo Daniela Santanché. Per non parlare dei tantissimi meme che circolano in rete, tra cui quello della nota pagina di meme Aqtr che, accanto alla notizia, ha citato l’attore Christian De Sica con la sua storica frase “Na’ Cafonata“; o anche il trigger di Fabio Rampelli davanti al claim Open to Meraviglia, il quale nelle scorse settimane ha proposto di sanzionare l’utilizzo delle parole inglesi nella pubblica amministrazione. Infine, vi sono molti meme che raffigurano il quadro di Botticelli, ma senza la presenza della Venere e altri in cui, al posto della dea, compare Daniela Santanché sopra la conchiglia.

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Ma al di là del giudizio estetico sulla campagna, quali scivoloni hanno determinato il fallimento del progetto? Prima di tutto la scoperta che le immagini non fossero state girate in Italia per lo spot ma che siano state acquistate da un sito di immagini stock, per di più registrate in terra slovena. Ma c’è di più, ahinoi: la cantina protagonista della clip incriminata presenta una bottiglia di vino della cantina ospitante, anch’essa slovena. Inoltre, il dominio omonimo non è stato acquistato prima di lanciare il progetto, così una società di marketing lo ha fatto, dimostrando l’ennesima mancanza. L’ultima figuraccia arriva dal sito Italia.it, nel quale oltre ad alcune traduzioni errate, i nomi di diverse città italiane per gli utenti tedeschi si trasformano nella traduzione letterale: così Brindisi diventa “toast”, Prato diventa “rasen” e Cento diventa “hundert”.

Open to Meraviglia, Daniela Santanché risponde alle critiche

Daniela Santanché, ospite di Non Stop News su RTL 102.5, ha deciso di rispondere alle critiche su Open to Meraviglia: “Riguardo ai meme che circolano in rete mi sono fatta una risata. Ho scelto consapevolmente la Venere di Botticelli, un’icona conosciuta in tutto il mondo e simbolo della nostra italianità. È evidente che non la potevamo proporre nella campagna così com’è dipinta, perché uno degli obiettivi di questa campagna internazionale è quello di avvicinare i giovani, abbiamo quindi utilizzato strumenti e linguaggi a loro vicini”.

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