Per diversi anni, anzi per decenni potremmo dire, Marco Baldini ha raccontato in tv e sui giornali la sua difficile “relazione” con il gioco d’azzardo. La sua storia ha sempre attirato molta attenzione e per questo il noto conduttore radiofonico è spesso stato ospite delle più prestigiose trasmissioni del nostro Paese dove si mostrava affaticato e commosso nel parlare di questa sua problematica. Una delle sue ultime apparizioni risale al 6 dicembre 2015 quando, ospite di Barbara d’Urso a Domenica Live, raccontava del complesso periodo che stava vivendo.
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In quell’occasione, oltre ad aver raccontato ai telespettatori la sua storia aveva anche dichiarato di essere in credito di ben 500 mila euro: “Devo all’incirca 500mila euro, ma negli ultimi anni ho speso quasi 5 milioni di euro. Non è solo il gioco sono gli annessi e connessi che questo vizio crea. Come per la droga, come per l’alcool”. In quell’occasione aveva poi parlato delle persone alle quali doveva quell’ingente somma di denaro precisando che non si trattava dei cosiddetti “strozzini”: “I creditori? Sono sette o otto, massimo dieci. Non sono persone di malaffare, strozzini o che. Sono amici, o ex amici date le circostanze, che mi hanno dato aiuto e adesso sono anche loro in difficoltà”.
Marco Baldini – Foto: Instagram
Marco Baldini ludopatico: “Era una montatura”
Oggi, però, sappiamo che quella storia, che ci ha tenuti incollati alla tv per anni, era tutta una montatura costruita ad hoc proprio da Marco Baldini, come ha raccontato lui stesso nel podcast One More Time di Luca Casadei. “Arrivato a Milano vedevo soldi ovunque e quindi ero convinto che più soldi hai, più bravo sei. Il mio primo grande errore è stato cercare di guadagnare sempre di più“, ha raccontato l’ex conduttore di radio Deejay. In quell’epoca guadagnava, sempre in base ai suoi racconti, più di 5 milioni al mese che lo hanno portato nel giro di qualche anno a perdere completamente la testa.
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“Comincio a guadagnare cifre esorbitanti grazie ad alcune persone che mi propongo degli affari immobiliari sicuri e legali. La prima volta investo 100 milioni e me ne entrano 140 in poco tempo e va avanti così per circa due anni. Un giorno mi dicono che hanno bisogno di investire una cifra più importante per realizzare un complesso immobiliare di case di lusso, io mi consulto con il mio avvocato/commercialista e faccio all-in. Punto tutto, quasi due miliardi di lire, e poco dopo vengo a sapere che queste persone sono state arrestate, perché riciclavano denaro della malavita. Avevo perso tutto e a quel punto mi sono inventato la storia del gioco d’azzardo per giustificare agli inquirenti quelle ingenti entrate e uscite di denaro dal mio conto».
Barbara d’Urso e Marco Baldini, Domenica Live – Foto: Screenshot Mediaset Infinity
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Da quel momento ha avuto inizio il periodo più brutto per Marco Baldini: “In quel periodo stavo dando il 20 per cento al mese e avevo un miliardo di debiti e quel mese dovevo trovare 200 milioni che non avevo. Un giorno un tabaccaio vicino a casa mia mi dice che ha 2 miliardi di marche da bollo rubate e che se riesco a piazzarle, mi becco il 30%”, ha dichiarato nel podcast One More Time di Luca Casadei. “Ero dentro la malavita, così contatto la persona più importante, ma anche la più pericolosa di Milano e gli propongo l’affare, ma poi viene fuori che le marche da bollo sono false, così mi portano in un campo e mi dicono di scavare una buca, mi ci avrebbero buttato dentro, perché gli avevo mancato di rispetto, pensavano che li avessi fregati. All’improvviso, mentre ero lì che scavavo, ho avuto come una rivelazione, sono uscito dal corpo e mi sono visto dall’alto, ho sentito una calma improvvisa e naturale. Alla fine sono riuscito a convincerli che ero in buona fede e che ero stato truffato anche io…».
Marco Baldini debiti: “Ero dentro la Malavita”
La notizia che ha scosso l’opinione pubblica, però, è la stessa che per anni ci ha fatto provare empatia nei suoi confronti: i problemi con il gioco d’azzardo. Marco, infatti, ha raccontato a Luca Casadei che si è trattato tutto di una montatura: “Non sono mai stato un vizioso, non sono mai stato un giocatore compulsivo, o comunque non sono nato così, ho dovuto dimostrare di esserlo per difendermi da cose molto più gravi. È successo tutto nel 1995, avevo 35-36 anni e ho convinto tutti che mi ero ridotto così a causa del gioco, ma è stata una copertura per non incorrere in guai peggiori, non sono cose che si possono ancora raccontare, tutto quello che mi è successo è colpa mia, è partito tutto da un errore…”. Questa sarà la verità oppure Marco non ci ha ancora raccontato tutta la verità? Non ci resta che monitorarlo per scoprirlo…
