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Mikhail Gorbaciov è morto a 91 anni. È stato ricoverato per una lunga malattia

Mikhail Gorbaciov l’ex presidente dell’Unione Sovietica è morto all’età di 91 anni. Era malato da tempo. E’ stato l’ideatore della Perestrojka e insieme a Ronald Reagan ha chiuso la Guerra Fredda

di Filippo Piervittori | 31 Agosto 2022
Foto: Ipa Agency

Per chi oggi ha 40 o 50 anni Mikhail Gorbaciov è stato un personaggio iconico della propria adolescenza, un uomo a suo modo “pop”. Dopo decenni l’Unione Sovietica della Guerra Fredda, quella che spaventava e che a volte si aveva persino timore nel nominarla, sembrava avere un nuovo volto, quello più rassicurante e moderno di Gorbaciov con la sua celebre voglia sulla testa e con la sua idea di Perestrojka, il complesso di riforme politico-sociali ed economiche da lui avviate in URSS.

E’ stato certamente l’uomo che, insieme a Ronald Reagan, ha posto  fine alla Guerra Fredda senza spargimenti di sangue. Sul fronte interno non è, invece, riuscito a prevenire il crollo dell’Unione Sovietica, crollo che è dovuto anche ad una crisi di valori ed economica e alla mancanza di fiducia verso quel tipo di regime da parte del suo popolo, specie dopo l’esplosione della centrale nucleare di Chernobyl, disastro prima occultato e poi sminuito dai dirigenti governativi che misero in pericolo milioni di persone.

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Gorbaciov è morto martedì all’età di 91 anni, secondo quanto riferito dalle agenzie di stampa russe. “Mikhail Gorbaciov è deceduto stanotte dopo una malattia grave e prolungata”, ha affermato in una nota l’agenzia di stampa Interfax, citando l’ospedale clinico centrale russo. L’ex presidente sovietico era in dialisi, soffriva di diabete e aveva problemi ai reni.

Mikhail Gorbaciov morto all’età di 91 anni: dove sarà sepolto

Gorbaciov sarà sepolto nel cimitero di Novodevichy di Mosca accanto a sua moglie Raisa, morta nel 1999, ha riportato invece l’agenzia di stampa Tass, citando una fonte che conosce i desideri della famiglia. Gorbaciov, come ultimo presidente sovietico, sarà ricordato per aver stretto accordi di riduzione degli armamenti con gli Stati Uniti e partnership con le potenze occidentali per rimuovere la cortina di ferro che aveva diviso l’Europa dalla seconda guerra mondiale e portare alla riunificazione della Germania.

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Quando le proteste pro-democrazia hanno colpito le nazioni del blocco sovietico dell’Europa orientale comunista nel 1989, si è astenuto dall’usare la forza, a differenza dei precedenti leader del Cremlino che avevano inviato carri armati per reprimere le rivolte in Ungheria nel 1956 e in Cecoslovacchia nel 1968. Nel 1990 Gorbaciov ha vinto il Premio Nobel per la Pace.

Tra le frasi celebri di Mikhail Gorbaciov ricordiamo: “Sono un sostenitore della libertà di scelta, di religione, di parola. Sempre e comunque libertà. Piuttosto sparatemi, ma alla libertà non volto le spalle” e a proposito del tema degli armamenti spiegò: “Noi umani siamo tutti nella stessa barca, e affonderemo o nuoteremo tutti insieme. Ecco perché i discorsi sul disarmo non sono un gioco che può essere vinto da una delle parti in causa. Devono vincere tutti, altrimenti tutti rischieranno di perdere”.

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