L’amicizia tra Enzo Iacchetti ed Ezio Greggio è qualcosa di davvero speciale. Insieme hanno condiviso anni di conduzione a Striscia la Notizia, esperienza che li ha legati moltissimo. La coppia si formò nel 1994, e da allora il loro rapporto umano è indissolubile. Iacchetti ha parlato di questo e in generale della sua carriera in un’intervista rilasciata a SuperGuidaTV.
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“Il segreto della nostra amicizia è l’amicizia. Ci siamo voluti bene sin dal primo giorno, 29 anni fa, quando ci hanno messo insieme. Non ci siamo mai traditi. Ci siamo sempre difesi. Ci siamo sempre riparati” queste le parole di Iacchetti a SuperGuidaTV. E, subito dopo, ha aggiunto: “Io ho imparato tante cose da Ezio sia nel mestiere che nella televisione perché io venivo dal teatro. Sono contento che lui possa aver imparato qualcosa anche da me. Noi ci compensiamo. Abbiamo sempre avuto un’attività solinga. Non siamo nati come coppia come Ficarra e Picone, Olio e Stalio”.
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I due vorrebbero fare moltissime cose insieme, ma purtroppo il periodo non è dei migliori: “Siamo entusiasti solo io e lui, in pratica” ha affermato Enzo. Iacchetti e Greggio hanno più volte ribadito che in tutti questi anni non hanno mai litigato. “Siamo una coppia di fatto e, giuro, non abbiamo mai litigato, perché dotati entrambi di un notevole senso dell’ironia e godiamo di reciproca stima. Fare satira non è sempre facile” ha raccontato Iacchetti.
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Enzo Iacchetti Ezio Greggio: gli idoli di Iacchetti
Enzo Iacchetti il prossimo 31 agosto compirà 70 anni. È tempo dunque di riflessioni, e la sua storia inizia da lontano, da quando abbandonò il posto sicuro in una agenzia di viaggi per tentare l’avventura sui palchi della comicità. Da sempre gli idoli di Iacchetti sono Gaber, per il teatro, e Jannacci per la musica, negli anni ha cercato di imparare da loro, senza però copiare e cadere nell’imitazione. Il conduttore ha esplicitamente detto cosa ha imparato da ognuno: “Da Gaber il suo rigore, una religione per me: se fossi stato una donna, l’avrei voluto sposare. Jannacci mi affascinava per il suo modo di essere surreale”.
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