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Jovanotti risponde alle dure critiche mosse al Jova Beach Party: “Il nostro è un progetto fatto bene”

Jovanotti finalmente ha deciso di rispondere a quel polverone mediatico sorto contro il Jova Beach Party a causa di alcune indiscrezioni su lavoro nero e greenwashing…

di Eleonora Galli | 6 Agosto 2022
Jova Beach Party - Foto: MICHELE LUGARESI MAIKID

Jovanotti ha deciso di rispondere a tutte quelle critiche mosse contro il Jova Beach Party. Nelle ultime settimane il super concerto-evento itinerante per le spiagge d’Italia ha suscitato un’enorme polemica, prima solamente da parte di pochi ma ad oggi è in trend su Twitter con continui rimproveri al cantante e critiche sulla sua poca eticità a livello ambientale e lavorativo. Dopo il disastro della spiaggia di Fermo del 2019 (sbancata e disboscata dalla sterpaglia per lasciare spazio al pubblico e al paco), in molti non hanno potuto fare a meno di osservare la poca cura con la quale vengono organizzati questi concerti.

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Le critiche mosse riguardano principalmente il pagamento irregolare di 17 tecnici e addetti dell’azienda Trident che si occupa in toto dell’organizzazione dell’evento e il greenwashing, ovvero l’atteggiamento di fingersi rispettosi dell’ambiente e dell’ecosistema quando invece è solo apparenza. Jovanotti però non ci sta e nelle scorse ore ha risposto duramente a chi lo ha attaccato. Riguardo il primo argomento ha dichiarato: “Sappiamo come funzionano certe notizie: un’agenzia che esce alle 19 è fatta apposta per non dare il tempo di replicare, è un modo per provare a farti male, una tecnica collaudatissima che si utilizza perché poi, il giorno dopo, quando i giornali sono usciti, la replica è una notizia data due volte. Per me il lavoro nero è una piaga enorme, una cosa molto seria, dal punto di vista personale del rispetto alle leggi, e ho sempre lavorato con persone che la pensassero come me”.

Jova Beach Party 2022

Jova Beach Party – Foto: MICHELE LUGARESI MAIKID

 

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In merito all’accusa di greenwashing, il cantante è stato molto duro e non si è di certo risparmiato affermando: “Il Jova Beach Party non mette un pericolo nessun ecosistema, non devastiamo niente, le spiagge non solo le ripuliamo, ma le portiamo a un livello migliore di come le troviamo. Il Jova Beach non è un progetto ‘greenwash’, parola che mi fa cagare così come mi fa schifo chi la pronuncia, perché è una parola finta, è un hashtag e gli hashtag sapete dove dovete metterveli”. Il cantante ha sempre sposato le politiche green e anche sui social condivide spesso stralci della sua vita all’insegna della sostenibilità. Questo attacco molto probabilmente è stato percepito come qualcosa di molto personale, per nulla gradito a Jovanotti che si è difeso a parole colorite.

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Jovanotti Jova Beach Party polemica: “Il nostro è un progetto fatto bene”

Ha continuato: “Il Jova Beach Party è un lavoro fatto bene: se pensate che non sia fatto bene venite a verificare, venite qua. Non diffondete fuffa. Il mio pubblico è fantastico, ha una coscienza alta rispetto all’ambiente. Se voi, econazisti che non siete altro, volete continuare ad attrarre l’attenzione utilizzando la nostra forza, sono fatti vostri. Il nostro è un progetto fatto bene che tiene conto dell’ambiente, parla di obiettivi di sostenibilità e realizza quelli che è in grado di realizzare con gli strumenti messi a disposizione dalle leggi, dal buon senso, dalla volontà”.

Insomma, si può dire tutto a Jovanotti ma non toccategli il suo lavoro! Eppure, è più che confermato che di danni il Jova Beach Party ne abbia fatti: il caso più famoso è quello della spiaggia di Lido di Fermo, distrutta per rendere più agevole l’allestimento e poi abbandonata in stato disastroso. Alcuni ambientalisti hanno addirittura affermato che la fauna del luogo non popola più quella zona proprio perché completamente deserta dal verde che vi era in precedenza. Vedremo se alla fine del tour emergeranno nuovi dettagli su questa faccenda poco piacevole.