Natalia Titova, ospite di Serena Bortone a Oggi è un altro giorno, si è esibita in una coreografia in onore della pace in Ucraina lasciandosi andare alla commozione. La ballerina, originaria di Mosca, non è riuscita a trattenere le lacrime quando ha parlato della sua situazione famigliare e di quanto stiano soffrendo le famiglie che, per fuggire dalla guerra, si vedono costrette a dividersi alla ricerca della salvezza.
LEGGI ANCHE > Guerra Russia – Ucraina, Elisabetta Gregoraci confessa su Instagram: “Sto male, ho gli incubi la notte”
Terminato il balletto, Natalia, confortata dalla presentatrice, ha spiegato commossa quanto per lei il conflitto russo-ucraino sia motivo di estrema sofferenza. La ballerina russa, che ad oggi vive in Italia, ha infatti il resto della sua famiglia in Russia e riesce a comunicare a stento. “Qualche giorno fa ho scoperto da mio zio che mio papà ha avuto un infarto. In questa situazione ci sono tanti pensieri, per le famiglie, per i bambini”, ha detto alla Bortone.
LEGGI ANCHE > Guerra Russia – Ucraina: Giorgio Armani dona 500 mila euro e capi di prima necessità per i profughi
“Ho visto immagini di quando evacuavano, di bambini messi sui pullman dai genitori che non trovavano posto. Pensare che può succedere a me di lasciare mia figlia…”, ha aggiunto la moglie di Massimiliano Rosolino, con il quale ha due figlie, Sofia Nicole e Vittoria Sidney. La professoressa di ballo, naturalizzata italiana, nota al grande pubblico per aver partecipato a diverse edizioni del programma Ballando con le stelle, è l’ennesimo esempio di un popolo russo che non vuole e non appoggia questa guerra.
LEGGI ANCHE > Guerra in Ucraina, il primo ballerino Jacopo Tissi lascia il Bolshoi di Mosca: “Non posso continuare”
Natalia Titova Guerra Russia Ucraina: “Non posso tornare in Russia”
Natalia Titova ha così deciso di non rimanere in silenzio e manifestare per l’ingiustizia di una guerra ignobile e violenta. Una delle sue preoccupazioni più grandi è quella che possa succedere qualcosa ai suoi famigliari senza riuscire a raggiungerli nella sua terra d’origine. “Vivo male. Riesco a sentire mia mamma, non riesco ad andare, ci sono tante persone che stanno molto peggio di me. Se succede qualcosa non posso andare da loro”, ha concluso la docente russa.