Ormai sono anni che continua la battaglia legale tra Kesha e il produttore Dr Luke. Dopo lunghi periodi di silenzio, periodicamente interrotto da qualche indiscrezione o sentenza, questa volta il verdetto è arrivato, ma per la cantante non ci sono buone notizie. Le prime accuse risalgono al 2014, quando la popstar aveva accusato il suo produttore di abusi e violenze sessuali nei suoi confronti. Da quel momento in poi è partita la battaglia a suon di processi, di cui non si riesce ancora a vedere la fine.
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La situazione paradossale è che Dr Luke è ancora il produttore della cantante, tuttora vincolata a lui per contratto. Nel corso degli anni il sostegno dei fan non è mai mancato, con l’hashtag #FreeKesha che periodicamente torna tra i trending topics. Tutto ciò fa tornare in mente la vicenda di Britney Spears, che ha dovuto attendere ben 13 anni prima che terminasse la custodia da parte del padre. L’hashtag in quel caso era #FreeBritney e la questione ha avuto negli ultimi mesi un lieto fine, non prima però di anni di battaglie legali.
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Kesha sin dalle prime accuse aveva chiesto ai giudici di rescindere il contratto con l’etichetta, cosa che però non le è mai stata concessa, dato che il produttore ha sempre negato ogni accusa. Dr Luke ha sempre risposto che il rapporto tra i due era sempre stato ottimo. Dopo questa prima vittoria legale era partita anche la controffensiva del produttore, che ha accusato la cantante e i suoi legali di diffamazione.
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Kesha oggi: il commento della cantante
La sentenza arrivata in questi giorni conferma che sarà lei a dover pagare le ingenti spese legali e non Dr Luke, come stabilito da una precedente sentenza. Inoltre, la cantante non potrà più appellarsi ad alcune delle accuse fatte al produttore, dato che sarebbe passato troppo tempo dai fatti. L’unico commento da parte della cantante è stato affidato al post su Instagram che segue, in cui ha affermato: “Quando non ti permettono di dire niente e non ci sono comunque parole”. Si tratta insomma di una pesante sconfitta per Kesha, che però ha sempre dimostrato di rialzarsi e ricominciare a combattere, ancora più forte di prima.
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