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Gino Paoli e la rivelazione piccante sul suo brano più famoso: “Volevo descrivere un orgasmo”

In un’intervista densa di contenuti rilasciata al Corriere della Sera, Gino Paoli ha anche ricordato un Luigi Tenco, parlato di Mahmood, Blanco e di un’Ornella Vanoni troppo loquace secondo lui

di Redazione Rumors.it | 24 Febbraio 2022
Milano, Trasmissione TV "Che tempo che fa" - Gino Paoli Foto: IPA

A vent’anni esatti dalla sua ultima partecipazione al Festival di Sanremo, Gino Paoli si è raccontato al Corriere della Sera dopo un periodo che lo ha visto colpito dal Covid e dalla citazione di Mahmood e Blanco sul palco dell’Ariston. A proposito dei vincitori della kermesse sanremese, Paoli ha voluto ricordare il significato originario del brano, ma si è anche espresso su Luigi Tenco e su una collega che, almeno secondo lui, farebbe meglio a non dire troppe cose in televisione.

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A 87 anni Gino Paoli ammette di sentirsi appesantito dagli strascichi del Covid. “Il virus mi ha lasciato delle conseguenze pesanti, sono sempre affaticato – ha ammesso – Ma cerco di reagire con ironia”. Almeno, in questo periodo non semplice, la performance di Mahmood e Blanco ha strappato un sorriso all’artista: “Mi è sembrata una cosa fatta bene, gentile. Rispettava la canzone, l’hanno immersa nel loro mondo che è diverso, ma senza fare porcherie”.

Foto: Instagram @ginopaoliofficial

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A proposito del brano capolavoro che il duo vincitore del Festival ha portato come cover, l’autore ha parlato del suo significato originario. “Volevo descrivere un orgasmo – ha detto schiettamente Gino Paoli – Che tu lo faccia con una persona che ami o con l’ultima delle prostitute, non cambia mai, stacco e riattacco che avviene nella tua testa. E le pareti non ci sono più e via dicendo…“. Ripensando poi alla sua ultima partecipazione al Festival nel 2002, il cantautore ha detto: “Da allora nessun amico mi ha più chiamato”.

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Gino Paoli oggi: “Tenco era cotto dagli psicofarmaci”

Ripercorrendo il passato, Gino Paoli ha parlato di Luigi Tenco e del suo suicidio di 55 anni fa: “Oltre alle cose che sono solo di Luigi, mi limito a dire che era cotto come una zucca, aveva preso psicofarmaci pesanti. Si capì subito, quando cantò, che non era lui. E, se sei fuori, può succedere di tutto”. Ma ricordiamo che anche Gino Paoli ha tentato il suicidio nel 1963 e ha commentato con ironia sul proiettile ancora presente nel suo pericardio posteriore: “Mi rompeva le scatole all’inizio perché suonava sempre al metal detector. Adesso non succede più, si deve essere arrugginito”.

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Riguardo la collega, amica ed ex amante Ornella Vanoni, Gino Paoli ha dato un’opinione abbastanza lapidaria: “Si è smollata con l’età, perché ora sente l’urgenza di raccontare. Anche cose che sarebbe meglio non dicesse“. Non è dato sapere a cosa si riferisca, ma quel che è certo è che Gino Paoli vive in tranquillità nella sua tenuta fuori Genova, in compagnia della moglie che, a suo parere, lo salva da tempo: “Di nuovo mia moglie. Se non ci fosse lei, non ci sarei già più, perché, ora sì, mi sarei rotto anche i coglioni”.

Ornella Vanoni, Le Iene

Ornella Vanoni, Le Iene – Foto: Ufficio stampa Mediaset