x

x

tick tick…Boom! oltre la musica c’è di più: il musical su Jonathan Larson è una grande lezione di vita

Un musical dalla profondità quasi disarmante che attraverso la storia del compositore manda un messaggio universalmente rassicurante alla generazione del futuro

di Sara Radegonda | 27 Gennaio 2022
tick, tick...BOOM! ANDREW GARFIELD as JONATHAN LARSON in tick, tick...BOOM!. Foto: MACALL POLAY/NETFLIX © 2021

L’orologio da polso è ormai un oggetto obsoleto, messo in angolo – forse sarebbe meglio dire sepolto in un cassetto – da smatwatch che non tanto assolvono a tutto tranne che a segnalare l’ora. Ed è paradossalmente incredibile come l’assenza fisica dei segnatempo sia direttamente proporzionale alla percezione malata che le nuove generazioni hanno del fattore tempo. Tic. Tac. Tic. Tac. Non è più tanto, al giorno d’oggi, il rumore delle lancette che si rincorrono senza sosta – finché dura la batteria almeno – ad essere assordanti ma la percezione stessa del tempo, una presenza opprimente che pesa sulla testa e rimbomba dentro le orecchie di una generazione spaesata.

LEGGI ANCHE > Kristen Stewart shock, il matrimonio è più vicino del previsto: “Potrei sposarmi questo weekend”

Questa è la riflessione che porta con sé tick tick…Boom, l’adattamento dell’omonimo musical teatrale di Jonathan David Larson che – nonostante venne composto da Larson all’inizio degli Anni Novanta – ebbe la sua prima solo il 23 maggio del 2001 al Jane Street Theater di Manhattan, teatro Off-Broadway. Siamo nella New York del 1990 e la pellicola racconta, appunto, la storia autobiografica del compositore che, alla soglia dei trent’anni, si interroga sul proprio incerto futuro nel mondo della musica. Scritto sapientemente da Steven Levenson, con l’esordio alla regia di Lin-Manuel Miranda, il film porta lo spettatore alla scoperta, tra palco e set, tra musical e dramma esistenziale, del genio e delle ossessioni di Larson nella battaglia che ha combattuto per dare vita alla sua prima opera Superbia, costruita interamente di tasca sua durante alcuni workshop.

Tick Tick...Boom film

tick, tick…BOOM! ANDREW GARFIELD as JONATHAN LARSON in tick, tick…BOOM!. Foto: MACALL POLAY/NETFLIX © 2021

LEGGI ANCHE > Guillermo Del Toro torna in sala con La fiera delle Illusioni: un affresco noir dai toni fantastici

“Non abbiamo più tempo”, “Dobbiamo sposarci/lavorare/avere figli prima dei trent’anni”. Questa cantilena persecutoria era vera nel 1990 – epoca in cui è ambientato il musical – così come lo è oggi. La paura del “non avere abbastanza tempo” si insinua sin dai primi attimi della pellicola. Tic. Tac. Tic. Tac. Oltre ad essere l’orologio biologico che perseguita Jonathan, il quale crede di dover raggiungere il successo assolutamente prima del suo 30esimo compleanno, è anche il ritmo della musica, file rouge di questo musical che però riesce ad andare ben oltre le canzoni per toccare con delicatezza rara i meandri delle paure condivise. “Devo dimostrare di saper scrivere musica su qualsiasi cosa” recita Jonathan seduto di fronte ad una zuccheriera, alla ricerca di quel brano mancante che serve a completare la sua prima opera. E proprio lì nella spontanea innocenza di un’affermazione come questa si insinua il significato della musica, un ritmo che serve a colmare il vuoto di una vita precaria. Sarò al culmine della sua solitudine che Jonathan comprenderà la vera essenza della sua vita: rimanere fedele alla sua arte fino alla fine, ma comprendendo la brutalità della variabile tempo sulla vita degli affetti.

LEGGI ANCHE > Kobe Bryant, a due anni dalla scomparsa il migliore amico italiano racconta la sua storia in un libro

Tick Tick Boom recensione: l’interpretazione magistrale di Andrew Garfield

Il musical è un one man show in cui troviamo un Andrew Garfield che non sbaglia un tono né un inflessione, riempiendo con intelligenza ed empatia l’eclettica macchina da presa, che pare non essere più nelle mani della regia bensì tende a fondersi con i pensieri stessi del protagonista, in un andirivieni temporale tra passato e presente. A riempire le ellissi narrative dettate da questo ritmo registico serrato, che giustifica una volontà di racconto che rispecchi l’ecletticità del suo protagonista, c’è una voce over che sembra essere quella della fidanzata Susan, responsabile anche del racconto postumo. Il racconto di quel successo arrivato solo dopo la morte di Larson, all’età di 35 anni, senza essersi mai goduto il meritato riscontro del pubblico a quella sua vocazione così a lungo combattuta. tick tick…Boom! è sì un musical ma ha tutte le carte in regola per essere una grande lezione di vita, non urlata, senza applausi, ma intima, come quei segreti che un amico – più grande di te – ti regala purché tu li custodisca con estremo rispetto.

Tick Tick...Boom film

tick, tick…BOOM! ANDREW GARFIELD as JONATHAN LARSON, ROBIN DE JESUS as MICHAEL in tick, tick…BOOM!.
Foto: MACALL POLAY/NETFLIX © 2021