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Emily in Paris, in Ucraina scoppia la polemica: “Un’immagine offensiva”

Il Ministero della Cultura di Kiev si è scagliato contro la nuova stagione di una delle serie più chiacchierate del momento: i pregiudizi sono protagonisti della querelle

di Redazione Rumors.it | 3 Gennaio 2022
Emily in Paris. Lily Collins as Emily in episode 201 of Emily in Paris. Cr. Carole Bethuel/Netflix © 2021

La chiacchieratissima serie Netflix Emily in Paris è entrata di nuovo nel mirino della critica, stavolta per uno scivolone che è stato intercettato dalla politica internazionale. La nuova stagione è stata accusata di ricorrere a stereotipi offensivi nel raccontare fatti e personaggi. Secondo quanto riferisce il sito della BBC, il ministero della Cultura di Kiev avrebbe inviato una lettera di protesta a Netflix perché un personaggio della nuova stagione della serie tv, l’ucraina Petra (interpretata dall’attrice Daria Panchenko), coinvolge la protagonista nel furto di abiti e borse in un grande magazzino francese, insieme alla protagonista. Inoltre il suo personaggio si veste senza gusto e in modo dozzinale, e vive continuamente nella paura di essere espulsa.

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“Un’immagine caricaturale e offensiva”, ha scritto su Telegram il ministro della Cultura ucraino Oleksandr Tkachenko. E ha aggiunto: “È così che vengono visti gli ucraini all’estero?”. Stando a quanto riportato dai media, inoltre, sempre il titolare del dicastero della Cultura avrebbe inviato una lettera ufficiale di proteste all’OTT dello streaming. Il caso, in Ucraina, è diventato molto popolare sui social network, tanto che alcuni post pubblicati su Instagram che parlano della rappresentazione di Petra nella serie Emily in Paris hanno raggiunto migliaia di interazioni. Ma a essere irritati dalla rappresentazione del popolo ucraino nella serie sono anche stati molti cittadini che risiedono da anni a Parigi. Tra questi, l’influencer Eugenie Hawrylko, che lo scorso 23 dicembre aveva reso pubblico il suo dissenso su Instagram: “Il modo in cui avete ritratto gli ucraini nella seconda stagione, nel quarto episodio, è un espediente scadente, nonché uno scandalo e una vergogna. E non posso credere che questo stia succedendo nel 2021”.

Emily in Paris. (L to R) Lily Collins as Emily, Daria Panchenko as Petra in episode 204 of Emily in Paris. Cr. Stéphanie Branchu/Netflix © 2021

 

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Non è la prima volta che Emily in Paris viene criticata. Quando è uscita la prima stagione ad arrabbiarsi erano stati soprattutto i francesi, per le immagini stereotipate di Parigi e dei suoi abitanti, ritratti come persone maleducate, che indossano berretti e si divertono a tradire (piuttosto spesso) i loro partner. Inoltre la seconda stagione mostra un’immagine stereotipata degli inglesi attraverso il personaggio di Alfie, un giovane bancario londinese che trascorre il suo tempo libero a bere nei pub e a guardare partite di calcio.

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Emily in Paris critica: l’attacco del Ministero della Cultura di Kiev

Darren Star, creatore della serie, si era difeso dagli attacchi precedenti dicendo “di guardare Parigi attraverso una lente affascinante” e di avere attinto, per quella rappresentazione della città e dei suoi abitanti, dalle proprie esperienze di visita a Parigi. D’altronde Netflix è già incappata in errori di disattenzione, rappresentazioni caricaturali o errori di natura geopolitica. Ricordiamo, ad esempio, quanto accaduto con il Vietnam a luglio: un film di spionaggio internazionale, Pine Gap, è stato accusato dalle autorità vietnamite di trasmettere reiterate immagini non conformi all’attuale situazione politica del Paese del sud-est asiatico. Questi casi dimostrano al meglio come una piattaforma di streaming – un servizio molto popolare che contribuisce a diffondere la cultura cinematografica in tutto il mondo – debba sempre e comunque fare i conti con i contenuti che propone. Il rischio è quello di scatenare dei veri e propri casi diplomatici a livello internazionale, come avvenuto in Ucraina.

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Emily in Paris. (L to R) Lily Collins as Emily, Daria Panchenko as Petra in episode 204 of Emily in Paris. Cr. Stéphanie Branchu/Netflix © 2021